BASSANO - Curiosità, apertura verso altre verità, la popolarità del protagonista della serata. Sono diversi i motivi per cui, a mezz’ora da uno degli “Incontri senza censura”, quello con Mauro Biglino, fuori dalla Libreria La Bassanese si era già formata una lunghissima fila ad aspettare anche sotto la pioggia che si liberasse qualche posto per la presentazione del libro “La Bibbia non parla di Dio”, edito da Mondadori. Basta il titolo, infatti, a smontare un mondo, una fede millenaria che i credenti non osano mettere in dubbio, nemmeno leggendo approfonditamente il libro che l’ha ispirata.
A volte i titoli sono solo provocatori, ma poi trovano una spiegazione nei testi. Non è il caso di “La Bibbia non parla di Dio”. Nessuna enfatizzazione: Mauro Biglino, minacciato di continuo per le sue rivelazioni, ci crede perché lo può provare dopo oltre 30 anni di analisi dei testi sacri, lo studio del greco, del latino e della stessa lingua biblica, e dopo 17 traduzioni dell’Antico Testamento, richieste dall’editore San Paolo. E lo spiega con la massima semplicità: «È uno dei tanti libri che l’umanità ha scritto nel corso della sua storia, di cui non abbiamo nessuna certezza, se non che non è il testo originale perché è stato modificato nei secoli e ne sono state fatte false traduzioni. Racconta una storia molto concreta che non si occupa di Dio, ma di uomini in carne ed ossa. Di una famiglia che ha voluto ricordare il patto fatto con il protagonista Yahweh: un individuo in carne e ossa, che mangia, che beve, che dorme, si sporca e si lava».
Ma chi credeva che fosse questa la rivelazione sconvolgente della serata, assistendo all’incontro in tanti momenti si è dovuto ricredere. A partire dalla spiegazione di Biglino su che cos’è davvero la Bibbia: «È un libro di guerra, un libro dove le testimonianze di stermini, omicidi, infanticidi, femminicidi sono decine e decine, e sono tutte testimonianze entusiaste (“siamo andati lì e li abbiamo uccisi tutti, come ci ha ordinato lui”). In uno dei miei lavori ho ipotizzato che sul protagonista si possano applicare gli stessi principi giuridici del processo di Norimberga e il principio della retroattività: quell’individuo, dandolo per vivo, potrebbe essere messo sotto processo per crimini contro l’umanità, ci sono avvocati che stanno studiando a fondo questo aspetto. Nel mio libro “Il falso testamento” ho analizzato poi, nel passo “Orrore biblico”, un fatto documentato secondo cui durante gli stermini ordinati da Yahweh si tenevano in vita le bambine, perché era lecito fare sesso con bambine di 3 anni e un giorno. Per fortuna Yahweh non è Dio, altrimenti sarebbe un dramma per l’umanità!»
È sempre l’autore a rivelare poi, a proposito di traduzioni palesemente false, una notizia in anteprima: la profezia sulla futura nascita di Gesù (Isaia che scrive che la Vergine concepirà e partorirà un figlio e lo chiamerà Emanuele) sarà cancellata dalla Bibbia. «Nel 2017 in Germania uscirà una traduzione curata dalla Conferenza Episcopale tedesca dove questa profezia scomparirà perché nella Bibbia si dice: “la giovane donna incinta sta per partorire un bambino”. Non c’è scritto “vergine”, ma giovane donna. Ma è solo l’inizio. Spariranno anche la parola “onnipotente”, o “eternità”, o la “creazione dal nulla”: questi termini non sono usati nella Bibbia e sono destinati ad essere cancellati».
Il libro approfondisce ampiamente anche un altro tema sconvolgente, parlando della creazione dell’uomo: l’aspetto dell’ingegneria genetica e l’ipotesi di un’evoluzione pilotata che si può intuire tra le righe della Bibbia se si conosce la sua lingua. «Io in realtà non faccio il predicatore - conclude Biglino - e non mi interessa farlo. Faccio un lavoro da cretino: vi leggo quello che c’è scritto. Ma vi invito a leggere i miei libri con la Bibbia che avete a casa al vostro fianco».
