In 5mila sul ponte tibetano a Natale, l’alpinista Bellò: «Manna pro turismo»

Mercoledì 28 Dicembre 2016 di Vittorino Bernardi
Escursionisti sul ponte tibetano

VALLI DEL PASUBIO - Inaugurato il 18 settembre sulla Strada del Re sul monte Pasubio, nei pressi del Sacello Ossario di colle Bellavista, il ponte tibetano è stato preso d’assalto tra Natale e Santo Stefano da almeno 5 mila persone. A 100 cento e poco più giorni dall’apertura la struttura realizzata interamente in acciaio su 105 metri di lunghezza e 35 di altezza massima, dotata di corde anti-vento per evitare le oscillazioni e costata circa 300 mila euro con finanziamento regionale è un’attrattiva irresistibile, a beneficio del turismo e dell’economia dell’alta Valleogra, con i rifugi sparsi sul territorio presi d’assalto.
 

 

Un successo di pubblico dovuto alla buona accessibilità stradale (a circa un’ora d'auto da Vicenza) e dalla facile percorribilità dell'itinerario, con strada asfaltata e solo a tratti bianca, con possibilità alternativa di scendere sul versante opposto per sentieri facili, per un tempo di camminata di circa 3 ore, al massimo 4 per gli escursionisti privi di allenamento: percorsi alla portata di tutte le gambe. Un afflusso continuo di gente che per deve essere sfruttato al meglio per  l’alpinista vicentino Tarcisio Bellò. «Siamo davanti a un fenomeno, quello del ponte tibetano, duraturo e interessante, frutto di un piccolo investimento che ha reso molto attrattiva l'area, creando un indotto economico con numeri credo proprio da capogiro. Se banche e imprenditori comprendono il valore del ponte tibetano potrebbero dare valore aggiunto al territorio e aiutare le realtà locali a sviluppare un'economia che nessuno potrà più delocalizzare in Romania, India, Cina e altrove. Coraggio banche e imprenditori».

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