Milano capitale LGBT 2020: dopo New York tocca alla città lombarda

Domenica 28 Aprile 2019
Milano capitale LGBT 2020: dopo New York tocca alla città lombarda

Milano si candida ad essere la città più inclusiva e più LGBTQ+ friendly d'Italia e l'anno prossimo sarà il palcoscenico mondiale per la 37ma edizione della convention annuale di Iglta, (International Gay & Lesbian Travel Association). La città ha preso il testimone da New York dove si è appena conclusa la 36ma edizione e dove una delegazione milanese ha preso le consegne per Iglta 2020.

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A maggio del 2020, al motto di Milano Loves You, il Castello Sforzesco aprirà le porte all'universo LGBTQ+ con centinaia di tour operator, giornalisti, influencer provenienti dal tutto il mondo. Milan Loves You è un progetto dell'azienda di turismo e servizi Sonders and Beach sposato dal Comune di Milano e dall'Enit, l'Agenzia nazionale italiana del turismo, che ne ha proposto la candidatura in competizione con Parigi, Bruxelles, Bogotà e capitali asiatiche.

«Il Nostro obiettivo - spiega all'ANSA Alessio Virgili, amministratore delegato di Sonders and Beach e Iglta Italian Ambassador - è rendere Milano 2020 un volano per la crescita dei flussi turistici LGBTQ+ verso la città meneghina e non solo. In un rapporto messo a punto per il Comune di Milano abbiamo stimato che nel 2018 sono stati oltre 500mila i visitatori LGBTQ+ in città. Stando ai risultati delle precedenti destinazioni che hanno ospitato la convention, ci aspettiamo un indotto di 2 milioni di euro nei tre giorni della convention per la sola città di Milano ed una crescita di oltre il 60% di visitatori nell'anno successivo».

La convention, sottolinea a sua volta l'assessore al Turismo Roberta Guaineri, «è importante per il business ma anche dal punto di vista dei diritti umani e la collaborazione tra istituzioni e privati è fondamentale per promuovere l'accoglienza senza discriminazioni. Lavoriamo affinché Milano sia accogliente ovunque per tutti e sappia anche rispondere a differenti tipologie di cittadino viaggiatore». A sottolineare la doppia valenza dell'Igtla, un altro ambasciatore italiano, il giornalista Alessandro Cecchi Paone, a New York con la delegazione milanese. «Iglta -fa notare Cecchi Paone - è uno strumento per garantire integrazione e convivenza pacifica ma anche uno straordinario volano economico. La categoria LGBTG+ viaggia, spende ed è trend-setter.

A livello mondiale è un turismo da tre miliardi di dollari e sono in crescita costante i paesi gay-friendly.

Un esempio della spinta economica e sociale del turismo LGBTQ+ è Tel Aviv, che è diventata una delle città più visitate al mondo ed è l'unica nel Medio-Oriente ad avere un gay Pride. L'Italia è tra i pochi paesi che non investe in questo tipo di turismo e quindi Milano come prossima città ad ospitare una convention Iglta è una cosa clamorosa perché dà un segnale al resto del paese, lancia il messaggio che questo tipo di turismo va sostenuto». Milano ha abbracciato il cambiamento già da tempo. Con Porta Venezia, è stata la prima in Italia ad avere un quartiere LGBTQ+, conta inoltre più di 25 associazioni LGBTQ+, ogni anno ospita il Milano Pride con una parata con oltre 100mila partecipanti e un festival del cinema a tema, il Mix. Nel 2012 è stata la prima città in Italia a costituire il registro delle Unioni Civili.

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