Più moderna per immagine, o almeno ambizione. Più giovane, per modalità di narrazione, con tanto di influencer virtuale, seppure storica: la Venere di Sandro Botticelli, ripensata in chiave pop.
Daniela Santanchè: «La Venere influencer avvicina i giovani. Le critiche? Arrivano dai radical chic»
WORK IN PROGRESS
Ministero del Turismo ed Enit non hanno fornito precisazioni. Si sa, però, che il sito è un work in progress: destinato a diventare il riferimento internazionale di tutta la promozione turistica nel mondo, è in fase di implementazione con i fondi del Pnrr. L'errore qualcuno lo ha fatto.
E si vede. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè comunque non fa passi indietro e continua a sostenere la validità della campagna. Il resto è storia. Anzi, storie. Su internet, infatti, si moltiplicano battute e segnalazioni di "sviste". Si va dall'assenza del francese, tra le opzioni sul sito, alla scelta delle bandiere accanto alla lingua, che "limitano" l'area di diffusione della lingua stessa a un solo Paese. Sulla pagina Instagram dell'influencer virtuale, c'è chi sottolinea i molti stereotipi e chi si rammarica per Botticelli. Non basta.
Seguendo l'hashtag della Venere del turismo, si trovano anche parodie, da "Open to gli Italiani all'estero", con il viso della Gioconda, a un e-commerce per la casa, che lancia "Open to Pizza, divano e copertina": «Anche la dea Venere approva: la serata "Pizza, divano e copertina" è il vero simbolo italiano».
La traduzione dei nomi è soltanto l'ultima di una serie di polemiche seguite alla presentazione della campagna. Le prime hanno riguardato la scelta della Venere ripensata come influencer virtuale, bocciata dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi: «una roba da Ferragni». Poi, è toccato al dominio opentomeraviglia.it non registrato - e prontamente acquistato da Marketing Toys, società toscana - cui però il ministero ha replicato, affermando che quello è il claim della campagna.
SCORCI SLOVENI
Non sono mancati attacchi al video, che come denunciato dal regista Massimiliano Milic della Terroir Films utilizzerebbe immagini girate in Slovenia. Insomma, una critica tira l'altra. E sì che la campagna prenderà il via da maggio. Intanto, in Rete si moltiplicano commenti e hashtag. E chissà che le "sviste" non si rivelino una strategia vincente. D'altronde, come diceva Oscar Wilde, «vi è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé».
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