Il signor Giovanni, 88 anni, non ama molto whatsapp, mail o social. E raramente risponde al cellulare. Preferisce stare nella natura, lavorare la terra e godersi il suo Trentino.
Come funziona Pica
Pica, sull'articolo "il" o "la" vi rimandiamo alle pagine politiche, «integra automaticamente i dati provenienti dai software di gestione delle diverse cantine, consentendo ai tecnici di tutte le cantine sociali la gestione cartografica avanzata dei dati vitivinicoli (anagrafe soci, catasto soci, conferimenti) e la consultazione dei modelli previsionali, messi a disposizione da una rete di ricerca teorica ed applicata d'eccellenza come quella trentina (Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler)». Per sintetizzare, le vigne sono seguite minuto dopo minuto grazie ai dati climatici raccolti (radiazione termica, le ore di luce durante il giorno, la quantità di pioggia e la temperatura), dalla centrale CAVIT vengono inviate notifiche a tutti i viticoltori, conferitori amano dire nella sede di Trento, per gestire al meglio l'universo cantina.
Qualità e sostenibilità
CAVIT dal 1950 a oggi è un gruppo che comprende 5.250 viticoltori, oltre il 60% dell'area vitata del Trentino. L'evoluzione delle cantine, soprattutto negli ultimi anni, è strettamente legata anche alla sostenibilità. Grazie a Pica le informazioni raccolte da ricercatori e tecnici consentono previsioni accurate sulla maturazione dei vigneti e anche sul contenuto d'acqua presente nel terreno. Quest'ultimo aspetto è il tasto sostenibile che consente un utilizzo idrico giusto, non solo a vantaggio della vigna ma anche alla sostenibilità ambientale. Una tecnologia che potrebbe presto superare i confini del Trentino per essere adottata anche da altre realtà italiane.