Fregene, con le sue suggestioni - e memorie - da film: «È a Fregene che sono nato come regista», diceva Federico Fellini. Ponza, frequentata da Vittorio Gassman anche fuori stagione. Ostia, dove Walter Chiari amava attardarsi al sole. E così via, di meta in meta, in una tradizione, quella che lega attori e nomi dello spettacolo al mare vicino Roma, che è ben viva ancora oggi, magari nella pausa tra una ripresa e l’altra o tra più spettacoli sui palchi dell’estate. È un immaginario ricco, costruito anche da fantasie filmiche, quello del mare di Roma, nell’accezione più ampia della definizione. Sì, perché il “mare” la Capitale lo sente suo ben oltre i limiti del territorio, seguendo una geografia sentimentale più che burocratica o da contachilometri, fatta di voglia di allontanarsi dalla città e anche di gusto, con il piacere di regalarsi un pasto con vista sulle onde. È proprio all’insegna dei sapori e di questa idea “allargata” di litorale il viaggio proposto in “Cucina di Mare. Ricette, chef e ristoranti dall’Argentario a Gaeta”, a cura di Giacomo A. Dente, da oggi con “Il Messaggero” nelle edicole di tutto il Lazio e in provincia di Grosseto.
Oltre ottanta ricette, corredate da foto a colori e indirizzi dei ristoranti nei quali provarle, compongono un racconto corale di chef in una rilettura dei piatti di mare, tra tradizione e innovazione, dagli spaghetti con telline sgusciate di Benny Gili, presso La Baia a Fregene, fino alla “norcineria di mare”, con la porchetta di pesce spada di Fish Butcher di Walter, Marco e Umberto Regolanti ad Anzio, dove si trovano pure la seconda e la terza generazione di Romolo al Porto e Alceste al Buon Gusto.
E ancora, dai calamari arrosto, salsa di radici ed erbe di Gianfranco Pascucci da Pascucci al Porticciolo a Fiumicino fino al carpaccio di tonnetto con fragole, timo e vinaigrette di framboise di Stefano Chinappi da Chinappi a Formia e altri, a inseguire più idee di cucina, capaci di stregare occhi e palato, con la “carezza” del noto o, invece, la sorpresa dell’inusitato. In una attenta selezione di indirizzi e piatti, il volume diventa così spunto pure per una o più gite golose. Max Giusti è “stregato” da Ponza: «La conosco bene grazie ad amici, ho un mio rifugio lì, “A Casa di Assunta”, gestito da Assunta, che è cuoca e padrona di casa. Si mangia davvero bene, è un presidio slow food. Consente di scoprire l’anima isolana, meno turistica e più intensa».
Luca Ward, grande navigatore, racconta: «Sono nato a Ostia e lì mi sono sposato la prima volta, per il secondo matrimonio ho scelto Fregene, dove ho vissuto quattro anni. Sono profondamente legato al mare. Nel Lazio è straordinario. Amo le isole pontine, sono spettacolari, valgono diecimila viaggi e sono a un’ora, un’ora e mezzo di navigazione da Roma». Più orizzonti vicini, a sollecitare anche una riflessione sul sentimento del mare, di cui la tavola sa farsi metro, tra ricerca di relax e desiderio di avventura.
Tra indirizzi e piatti tutti da provare - anche mettendosi ai fornelli - la guida, che riunisce oltre ottanta ricette, accompagnate da fotografie a colori, per un totale di 128 pagine, da oggi, sarà nelle edicole di tutto il Lazio e anche in provincia di Grosseto. Il prezzo è di 3,60 euro, oltre al costo del Messaggero, cui è abbinata.