Zelensky dal Papa, il Vaticano: «Visita non pianificata». La Santa Sede tenta di creare un ponte con la Russia

La strategia finisce al centro di un colloquio tra Bergoglio e Meloni

Sabato 13 Maggio 2023 di Franca Giansoldati e Francesco Malfetano
Zelensky da Papa, il Vaticano: «Visita non pianificata». La Santa Sede tenta di creare un ponte con la Russia

Le distanze maturate tra la Santa Sede e Kiev, la diffidenza da sbriciolare tra i due Paesi in guerra e la resistenza del Cremlino che già delegittima la visita a Roma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ci sono tutte queste incognite al centro dell'incontro che si terrà Oltretevere per provare a riportare la pace tra Russia e Ucraina.

Zelensky a Roma, vede il Papa, Mattarella e Meloni. Poi l'intervista in diretta tv a Porta a Porta

Obiettivo per cui, oggi, servirebbe forse un miracolo viste le (difficili) posizioni di partenza. Certo, Bergoglio può anche sperarci, visto che il faccia a faccia con il leader ucraino cade nella festa della Madonna di Fatima, e che queste coincidenze, in Vaticano, vegono viste come presagi. Ma poi è un lavoro - evitare il peggio e perseguire una pace giusta - che nella serie di vertici che si terranno tra palazzo Chigi, Quirinale e Santa Sede sarà portato avanti soprattutto dagli sherpa della diplomazia, sia italiana che vaticana. La prima più concentrata sul confermare il sostegno al presidente ucraino e a prepararsi alla ricostruzione del Paese, la seconda invece determinata a puntare soprattutto sugli aspetti umanitari del conflitto per evitare di irrigidire ulteriormente il Cremlino. Strategie e obiettivi a loro modo diversi di cui è plausibile che Bergoglio e Giorgia Meloni abbiano peraltro parlato ieri quando i due si sono ritagliati quindici minuti di tempo per un colloquio privato e cordiale nel retropalco dell'auditorium della Conciliazione.

LA SANTA SEDE

Oltretevere l'incontro tra Zelensky e il Pontefice è infatti ritenuto importante sopratutto per tenere fede alla promessa di portare a casa le migliaia di bambini ucraini deportati forzatamente dai russi sul territorio ucraino. Molti sono stati dati in affidamento per essere sottoposti ad una russificazione forzata, altri sono parcheggiati in diverse strutture in attesa di essere ricongiunti con i parenti ancora in vita. Una delle località con più casi documentati di rapimenti e trasferimenti illeciti di minori è senz'altro Kherson, capoluogo a lungo controllato dai russi fino alla liberazione, avvenuta nel novembre scorso. «Il Vaticano aiuterà l'Ucraina nel rimpatrio dei bambini» aveva promesso Papa Francesco al primo ministro ucraino Denys Shmyhal quando lo aveva incontrato tre settimane fa in Vaticano. Finora non è mai stato specificato altro, tuttavia la missione segreta a cui faceva riferimento il Papa e i cui contorni sarebbero stati rivelati in un secondo momento potrebbe ruotare su questa partita, anche se con Zelensky con ogni probabilità allargherà il campo diplomatico. «Noi stiamo cercando di dare il nostro pieno contributo e fare ogni sforzo per trovare una soluzione politica e diplomatica a questa crisi, che sta davvero distruggendo un Paese» ha affermato il segretario di Stato Pietro Parolin che ha aggiunto: «C'è molta buona volontà, c'è molto impegno, ma non sempre si riescono a trovare modi concreti per realizzare iniziative di pace. Credo che una delle principali esigenze del mondo, anche legata alla guerra, sia di ricostruire un minimo di fiducia tra i Paesi».

LA FIDUCIA

E la fiducia tra i paesi è al minimo storico, basta vedere anche la reazione immediata arrivata da Mosca che ha messo le mani avanti.
La missione di Zelensky in Vaticano non è direttamente collegata alla «missione di pace», ha riferito la Tass, citando una fonte Vaticana, secondo cui Oltretevere non era stata pianificata la visita e «la richiesta è stata ricevuta solo pochi giorni fa». Stessa musica da parte della Ria Novosti che ha riportato il commento di Dmitry Peskov sul fatto che il Cremlino non ha ancora informazioni su una eventuale «missione di mediazione del Vaticano sull'Ucraina». Aggiungendo che però «potrebbero arrivare a tempo debito. Seguiremo da vicino la situazione». Il portavoce presidenziale Peskov ha sempre precisato che la Russia è aperta ai contatti, ma è stata l'Ucraina a «codificare il fallimento dei negoziati» riferendosi al decreto firmato da Zelensky che impone al Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino di non tenere colloqui con Putin.

Ultimo aggiornamento: 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA