Papa Francesco di ritorno dall'Africa: «Condannare omosessuali è un peccato». E su Ratzinger: «Strumentalizzazioni senza etica»

Papa Francesco torna sulla questione del rapporto tra la Chiesa e il mondo LGBTQ e ricorda che il Catechismo invita i buoni cristiani ad includere le persone dello stesso sesso

Domenica 5 Febbraio 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco di ritorno dall'Africa: «Condannare omosessuali è un peccato». E su Ratzinger: «Strumentalizzazioni senza etica»

Chi condanna gli omosessuali, li disprezza e li scarta fa peccato. Papa Francesco torna sulla questione del rapporto tra la Chiesa e il mondo LGBTQ e ricorda che il Catechismo invita i buoni cristiani ad includere e non emarginare le persone dello stesso sesso.

Nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Sud Sudan parla di diversi argomenti, non ultimo quello della memoria di Benedetto XVI, rammaricandosi di chi sta strumentalizzando la sua eredità per «tirare acqua al suo mulino». Un evidente stoccata all'indirizzo di don Georg Gaenswein e al libro che ha appena pubblicato contenente una serie di rivelazioni sul Monastero in cui ha vissuto Ratzinger in questi dieci anni.

VIAGGI

Nel lungo colloquio in volo il Papa ha rivelato che vorrebbe andare «in India il prossimo anno». Un progetto ancora da elaborare anche se quest'anno «il 29 settembre vado a Marsiglia e c'è la possibilità che da Marsiglia voli in Mongolia, ma non è chiuso questo». Poi c'è Lisbona dove quest'estate si terrà la Giornata Mondiale della Gioventù. Poi ha aggiunto che per l'Europa ha scelto «i paesi più piccoli, per conoscere l'Europa nascosta, l'Europa che ha tanta cultura». «La scelta mia è questa: cercare di non cadere nella globalizzazione dell'indifferenza». Alla domanda se, per l'età e la salute, ancora se la senta di fare viaggi impegnativi come quest'ultimo in Africa, il Papa ha risposto al giornalista: «Tu sai che l'erba cattiva non muore mai. Non è come all'inizio del pontificato, questo ginocchio dà fastidio, va avanti lentamente, poi vediamo».

GAY

«Le persone di tendenza omosessuale sono figli di Dio, Dio gli vuole bene, Dio li accompagna». «Non sto parlando dei gruppi ma delle persone», «le lobby sono un'altra cosa, io sto parlando delle persone». Nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Sud Sudan, il Papa ha ribadito che «la criminalizzazione dell'omosessualità è un problema da non lasciar passare». Poi ha concluso: «Nel catechismo della Chiesa cattolica c'è una frase: non vanno marginalizzati».

GUERRA

«Oggi credo che nel mondo questa sia la pesta, la peste piu' grande, l'affare: la vendita delle armi. Qualcuno mi diceva che se non si vendessero le armi per un anno, finirebbe la fame nel mondo». La vendita delle armi e' al top e «non solo nelle grandi potenze a questa povera gente (riferendosi ai due Paesi visitati) disseminano la guerra dentro e' crudele e gli dicono 'vai alla guerra' e gli danno delle armi perche' dietro ci sono degli interessi soprattutto economia».

RATZINGER

 La morte di Benedetto XVI «e' stata strumentalizzata» da chi «vuole portare l'acqua al proprio mulino, da gente di partito e non di Chiesa». «E' gente che in un modo o nell'altra strumentalizza una persona tanto brava, cosi' di Dio, direi quasi un Santo Padre, un Padre della Chiesa. Alcune storie che si dicono, che Benedetto era amareggiato, per questo o per quello, sono storie assurde».

UCRAINA

«Tutto il mondo e' in guerra. E' in autodistruzione. Dobbiamo pensare seriamente. E' in autodistruzione. Fermiamoci in tempo perche' una bomba ti richiama una piu' grande e una piu' grande e nell'escalation tu non sai dove finirai... una doccia fredda, si dice». Il Pontefice ha poi sottolineato che, per fermare la guerra in Ucraina, è pronto «a incontrare entrambi i presidenti, quello dell'Ucraina e quello della Russia. Sono aperto per l'incontro. Se io non sono andato a Kiev e' perche' non era possibile in quel momento andare a Mosca».

Ultimo aggiornamento: 18:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA