Sarà soprattutto la grande questione delle migrazioni il terreno sul quale il Vaticano misurerà il nuovo inquilino della Casa Bianca. Al di là del Tevere è stato molto apprezzato il discorso di vittoria pronunciato da Biden nel Delaware. «Sarò un presidente che unisce e non un presidente che divide. Torniamo ad ascoltarci. Sarò il presidente di tutti». Anche la promessa di dare il massimo sforzo alla lotta alla pandemia e l'annuncio di una serie decreti sul clima, salute e migranti che andranno in una direzione diversa dalla precedente presidenza, non sono passati inosservati. Il Vaticano è pronto a girare pagina e ora si aspetta anche il ritorno degli Usa agli accordi di Parigi, così come si aspetta un approccio meno muscoloso e più multipolare sugli scenari internazionali, dalla Cina all'Europa, dall'America Latina al Caucaso dove è in corso una guerra potenzialmente devastante tra turchi e armeni.
I vescovi americani si sono già mossi e hanno lanciato un appello a tutti i cattolici richiamandoli al valore della democrazia, della libertà e del rispetto delle opinioni altrui. «Da ora in poi serve autodisciplina».
In Vaticano non è poi sfuggito che Biden secondo presidente cattolico dopo Kennedy si sia ispirato ad uno dei più popolari canti liturgici che si cantano nelle parrocchie, On Eagle's Wings, sulle ali dell'aquila. Per Papa Francesco torna così a soffiare un vento amico, con buona pace dei cattolici più rigorosi che ricordano che Biden è bloccato su posizioni abortiste.
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