Gerusalemme, statua di Gesù distrutta a martellate da un fanatico ebreo. La Chiesa: «Clima intollerante»

È solo l'ultimo di una lunga serie di atti di intolleranza che da un po' di tempo in qua si stanno susseguendo in Israele ai danni della comunità cristiana

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Franca Giansoldati
Gerusalemme, statua di Gesù distrutta a martellate da un fanatico ebreo. La Chiesa: «Clima intollerante»

La distruzione di una statua di Gesù, presa a martellate nella chiesa della Flagellazione, a due passi dal Santo Sepolcro a Gerusalemme da un fanatico di religione ebraica è solo l'ultimo di una lunga serie di atti di intolleranza che da un po' di tempo in qua si stanno susseguendo in Israele ai danni della comunità cristiana.

L'escalation va di pari passo al clima di intolleranza che ha generato l'arrivo al governo della coalizione di estrema destra, comprensiva di gruppi religiosi ultra-nazionalisti, guidata dal premier Bibi Netanhiau. 

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«Seguiamo con preoccupazione e condanniamo fermamente questa sequenza crescente di gravi atti di odio e di violenza nei confronti della comunità cristiana in Israele» ha commentato la Custodia di Terra Santa diretta dal francescano padre Patton. «Non è un caso che la legittimazione della discriminazione e della violenza nell'opinione pubblica e nell'attuale scenario politico israeliano si traduca poi anche in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana». 

Praticamente è il quinto incidente verificatosi nelle ultime settimane. «La scorsa settimana alcuni turisti sono stati attaccati da un gruppo di ebrei religiosi che sono entrati a Porta Nuova. Hanno compiuto atti vandalici in New Gate, vicino alla sede della Custodia di Terra Santa, scagliando sedie, tavoli e bicchieri e trasformando il quartiere cristiano in un campo di battaglia». Il clima è andato peggiorando. «Circa due settimane fa, un cimitero cristiano a Gerusalemme è stato vandalizzato, i graffiti 'Morte ai cristianì sono stati scritti sui muri di un monastero nel quartiere armeno e sono stati vandalizzati i locali usati come chiesa nel centro maronita di Màalot».

Da qui l'appello alle autorità israeliane: «Ci aspettiamo che il governo israeliano e le forze dell'ordine agiscano con decisione per garantire la sicurezza per tutte le comunità, per garantire la tutela delle minoranze religiose e per sradicare il fanatismo religioso, questi gravi fenomeni di intolleranza, questi crimini d'odio, e gli atti di vandalismo diretti contro i cristiani in Israele». L'uomo che ha preso a martellate la statua di Cristo gridando che a Gerusalemme non possono esistere idoli è stato subito arrestato dalla polizia israeliana che, per smorzare le polemiche, ha fatto sapere che si trattava di uno uomo instabile mentalmente. 
 

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA