Sinner non solo è entrato nella leggenda ma è indicato dalla Chiesa quale modello per i giovani.
Il giornale vaticano riporta anche le parole pronunciate dal giovane tennista, dopo la vittoria, con il ringraziamento ai genitori per averlo lasciato sempre libero. E a tal proposito annota: «In un tempo in cui la parola libertà si presta anche a pericolosi fraintendimenti, arriva dunque dal mondo dello sport un segnale di grande valore, di cui si può fare tesoro in ogni ambito della nostra vita: la libertà è tale solo se si basa su una relazione piena e autentica tra le persone. Solo così potrà davvero renderci migliori, renderci campioni di umanità» mette in luce l'Osservatore al quale si associa l'Avvenire, il giornale dei vescovi. Il giovane Jannik è un ragazzo semplice che non ha paura di fare fatica. «E dopo quella rimonta pazzesca, dopo quell’ultimo punto, quando la televisione ci ha regalato l’immagine dall’alto di un atleta sdraiato a fondo campo distrutto e felice, è stato meraviglioso pensare a un aforisma di Esiodo: Sulla strada della virtù gli dei hanno posto il sudore».
Lo spor per il Papa - lo ha ripetuto decine di volte nel corso del suo pontificato - resta un formidabile «generatore di comunità» soprattutto per i giovani perché crea socialit”, fa nascere amicizie, crea condivisione, partecipazione e senso di appartenenza. Ha una dimensione formativa che non può separarsi da quella ludica e “amatoriale”, anche ai livelli più alti del professionismo. «Lo sport può essere simbolo di unità per una società, un’esperienza di integrazione, un esempio di coesione e un messaggio di concordia e di pace».