Ratzinger, il testamento e la tomba (che sarà quella di Wojtyla). Il rebus sul funerale al Papa Emerito senza precedenti

Le procedure sono inedite perché lo è la situazione: Benedetto XVI ha indicato l'ex tomba appartenuta a Giovanni Paolo II prima della canonizzazione

Giovedì 29 Dicembre 2022 di Franca Giansoldati
Ratzinger, il testamento e la tomba (che sarà quella di Wojtyla). Il rebus sul funerale al Papa Emerito senza precedenti

Il carattere meticoloso di Joseph Ratzinger si rispecchia anche nelle ultime volontà testamentarie che ha lasciato e che verranno lette dopo la sua morte. Si tratta di un lascito spirituale rivolto al mondo e alla Chiesa nel quale è racchiuso il suo pensiero teologico. Naturalmente hanno trovato spazio anche dettagli molto pratici, come per esempio dove essere sepolto e come dovrà essere fatto il rito rispettando la semplicità e la sobrietà che hanno attraversato l'intera sua esistenza sacerdotale. Si sa ben poco di questo testo e del suo contenuto che è stato rivisto in questi dieci anni di "pensionamento" trascorso interamente sul colle vaticano, nel monastero Mater Ecclesiae nel quale è andato ad abitare dopo le dimissioni nel 2013 con il suo segretario personale Georg Gaesnswein e le suore laiche del ramo ciellino. I pochi dettagli sono stati rivelati alcuni anni fa dal suo biografo personale Peter Seewald. Il sepolcro che ha indicato per ospitare la sua salma si trova nella cripta di San Pietro, nella ex tomba che originariamente era stata utilizzata per Giovanni Paolo II prima della sua traslazione all'interno della basilica, in una cappella laterale accanto alla Pietà di Michelangelo, a ridosso della zona d'ingresso. 

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I DETTAGLI DEL FUNERALE

A parte i dettagli rituali indicati dallo stesso Ratzinger il funerale del Papa Emerito si sta presentando un vero rebus per liturgisti, canonisti e cerimonieri poiché non è mai stata mai definita nel dettaglio. L'ultima volta che è stato sepolto un Pontefice dimissionario si deve far risalire al famoso Celestino V, di conseguenza la scomparsa di Ratzinger costituisce un unicum e servirà certamente a creare una cornice di riferimento per eventuali altri casi futuri. Il primo problema che sta sorgendo, una volta che verrà accertato il decesso di Benedetto XVI, è stabilire a chi spetterà dare l'annuncio al mondo.

Le norme in vigore indicano che la morte di un Papa debba essere annunciata dal cardinale vicario della Diocesi di Roma, in questo caso sarebbe il cardinale Angelo De Donatis. Tuttavia il Papa Emerito non rientra tecnicamente in questa fattispecie da quando ha dato le dimissioni. Resta da sciogliere questo dilemma, così come altri dettagli. Chi celebrerà il funerale? La salma dovrà essere esposta ai fedeli? Come dovrà essere vestito? Che tipo di funerali saranno accordati: solenni e di Stato oppure semplici esequie? Sono previste le autorità e il corpo diplomatico come fu, per esempio, con Giovanni Paolo II?

 

IL MISTERO

Le regole in vigore per la morte di un Papa prevedono che conclusa la ricognizione della salma venga vestita dei paramenti pontifici: al capo la mitria bianca, intorno al corpo il mantello rosso in uso per celebrare messa, e il pallio, una striscia di lana bianca con croci nere, simbolo di dignità. Il corpo viene quindi esposto ai fedeli per tre giorni nella basilica di San Pietro. Spetta al Camerlengo concedere l'eventuale autorizzazione a fotografare la salma a puro titolo di documentazione, purché essa sia rivestita degli abiti pontificali. La tumulazione è prevista tra il quarto e il sesto giorno dopo la morte. Le spoglie mortali del papa, vengono chiuse in una triplice cassa (una di cipresso, una di piombo e una di noce), e tumulate nelle grotte vaticane. Nello stesso periodo, il Camerlengo annulla l'anello del Pescatore, indossato dal Pontefice, e il sigillo papale. Durante il periodo di sede vacante (così viene chiamato l'inter-regno), nessuno può assumere i poteri del Papa. Il Codice di diritto canonico prevede infatti che non si modifichi nulla del governo della Chiesa universale, e riconosce solo al Pontefice potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, un potere che gli deriva direttamente da Dio.

Ultimo aggiornamento: 16:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA