Processo Becciu, letta in aula mail del Papa che si scusa con il cardinale

La risposta del Papa faceva riferimento ad una mail in cui il cardinale

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Franca Giansoldati
Processo Becciu, letta in aula mail del Papa che si scusa con il cardinale

Il processo in Vaticano per il Palazzo di Londra sta facendo affiorare vendette trasversali e risentimenti covati nel tempo, sulla scia del vecchio processo di Vatileaks 2, quando fu condannata dai magistrati (con pena sospesa) la pr Francesca Chaouqui, all'epoca membro della Cosea, l'organismo incaricato nel 2013 di fare ordine nelle finanze d'Oltretevere. E' in questo quadro che Chaouqui ha coltivato astio verso il cardinale Angelo Becciu, ritenendolo responsabile delle sue disgrazie personali anche se, in realtà, fu il Papa a negarle la grazia nel 2017.

Non solo, diede anche disposizioni tassative affinché non mettesse più piede nel piccolo stato pontificio salvo poi ammetterla a sorpresa, cinque anni dopo, al termine di una udienza, ad un baciamano.

Il Papa era ignaro che questo gesto pastorale potesse avere certi risvolti sull'esito del processo in corso. In questo guazzabuglio di vicende correlate, venerdì 13 gennaio, è stata letta in aula, davanti al presidente Giuseppe Pignatone, una mail di scuse che Papa Francesco ha inviato a Becciu. «Caro Fratello, mi dispiace che questo gesto di saluto possa fare del male. Mi hanno domandato se la signora poteva venire con i suoi figli alla Udienza Generale ed avere un baciamano, e pensai che se le farà bene, che venga. Poi, le dico che ho quasi dimenticato la “avventura” di questa signora. Neppure so che è immischiata nel giudizio (non entro in quello). Le chiedo scusa e perdono se questo l’ha offesa. È solo colpa mia, anche dell’abitudine di dimenticare le cose brutte. Per favore mi perdoni se l’ho offesa».

Vaticano, servizi segreti e prelati: depositato l'elenco dei testimoni al processo per il Palazzo di Londra

La risposta del Papa faceva riferimento ad una mail in cui il cardinale – uno dei dieci imputati al processo - ricordava al Pontefice la sua reazione alla grazia: «Quando nel 2017 le presentai la domanda di grazia di detta signora per condonarle i pochi mesi che le mancavano all’estinzione della pena, Lei mi rispose, in un tono severo che mai Le avevo visto, in questi termini: "La mia risposta è negativa e Lei non mi deve mai più menzionare questo nome. Inoltre rimane valido per sempre il divieto di farla entrare in Vaticano"».

La lettera di Becciu prosegue: «In tali termini, come Sostituto, io risposi a nome Suo alla signora. Questa reagi pesantemente accusandomi di essere stato io ad oppormi alla grazia e minacciandomi vendetta crudele nei miei confronti”. La vendetta la sto pagando da due anni ed è sotto gli occhi del mondo intero. Con il baciamano io sono stato smentito pubblicamente e la signora acquisterà maggiore forza per continuare a demolirmi con tutti i satanici mezzi di cui e capace. Il fatto più grave é il seguente e si inserisce nel contesto del Processo penale in corso nei miei confronti. Con il gesto di ieri Lei, Santo Padre, ha rotto il tanto conclamato Suo impegno di neutralità nel Processo. Lei saprà che detta signora appare dagli atti giudiziari come una delle mie accusatici, ora ricevendola Lei ha manifestato solidarietà con essa e indiretto sostegno alle sue tesi accusatorie nei miei confronti. In termini processuali il Suo atto non sarà visto come promanante dal Papa ma dal Primo Magistrato dell'ordinamento giuridico dello Stato del Vaticano, e quindi come un'ingerenza nel Processo».

Al processo sul Palazzo di Londra la pr Chaouqui avrebbe ispirato Perlasca

Francesca Immacolata Chauqui davanti ai magistrati vaticani ha ripetuto di «informare regolarmente il Pontefice», aggiungendo che sta collaborando con lui per fare affiorare la truffa ai danni del Vaticano. Ha depositato libri e materiale audio registrato da Perlasca, ha aggiunto che «era stato Becciu a convincere il Papa» del suo arresto, e che nel 2018 ricevette una chiamata di Francesco. «Fino a quel giorno io non avevo nulla, nemmeno un lavoro. Inizio così a lavorare per capire cosa stava succedendo alle spalle del Papa».

Il nome della Chaoqui è emerso dopo che il Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, ha ricevuto prima di Natale sul suo telefonino 120 messaggi whatsapp tra la pr e Genoveffa Ciferri, amica del testimone numero uno, il prelato Alberto Perlasca, già responsabile dell'ufficio finanze in Segreteria di Stato. Una donna che in passato ha lavorato per il Dis e ha sempre difeso Perlasca ritenendolo debole e raggirabile. Ciferri e Chaouqui convinsero così Perlasca a collaborare e a far registrare i podcast al sacerdote che poi sono serviti a redigere il memoriale sul quale è stato imbastito tutto il processo sul palazzo di Londra. Chauqui ha informato che i podcast sono tutti stati ascoltati da Papa Francesco. La versione fornita ai magistrati di Chaouqui però non coincide sempre con quella della signora Ciferri, poiché quest'ultima ritiene di essere stata raggirata da Chaouqui visto che avrebbe “millantato” conoscenze e legami con i gendarmi e i magistrati. 

Vaticano, Chaouqui 'oggi il gran giorno, racconterò potere occulto alle spalle papa' - Video

Alcuni avvocati hanno energicamente manifestato disappunto al presidente del tribunale Pignatone perché il processo sta ormai assumendo contorni grotteschi. «E' diventata una buffonata». Chi ha raggirato chi, al momento resta un mistero. La chiave di tante risposte resta racchiusa nei 120 messaggi - tutti omissati e non disponibili nella loro interezza - inviati da Ciferri sul cellulare di Diddi. Ciferri però ha riferito anche che per evitare che si possano perdere o possano essere danneggiati ha provveduto a depositarli presso un notaio di Rieti. A futura memoria (non si sa mai). 

UFO

Nel dibattimento non sono mancati aspetti surreali come la presenza di personaggi che gravitano in Vaticano che si occupano di Ufo, altri che vogliono commerciare in Russia reliquie di San Nicola, oppure l'escamotage che viene individuato per fare indurre Perlasca a parlare ai magistrati: un vecchio e anziano magistrato capace di suggerire le mosse a Perlasca e che poi sarebbe dovuto morire di Covid. 

Becciu in una dichiarazione spontanea ha spiegato perchè la Chaoqui coltivava «risentimento» nei suoi confronti e si è chiesto come sia possibile che l'ex funzionaria abbia ancora del materiale riservato nei suoi cassetti: «Mi meraviglia che abbia ancora del materiale. Come è possibile? I documenti non si lasciano al termine di una attività. Io non conservo nulla, è contro tutte le regole. Come può disporre di documenti tanto più se sono delicati?». E ancora. «Quando nel 2013 fu composta la Commissione della Cosea e alla segreteria di Stato fu inviata la lista dei nomi io trasalii quando vidi il nome della Chaoqui perchè avevo avuto segnalazioni gravi sulla sua persona». Becciu ha spiegato che in segreteria di Stato, prima di Bergoglio, era prassi dare il benestare sulle persone indicate per le Commissioni, ma con Papa Francesco stavano saltando queste regole: «Noi fummo messi davanti al fatto compiuto. Io ero corso a dire che questa signora non era degna di lavorare in Vaticano».

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA