Altro che preghiere per la pace o preghiere perchè si arrivi ad un cessate il fuoco in Ucraina.
«Che Dio aiuti tutti noi in questo momento difficile per la nostra Madrepatria a unirsi intorno alle autorità, e che le autorità siano piene di responsabilità per il loro popolo, con umiltà e disponibilità a servirlo, anche a rischio della loro stessa vita. Allora il nostro popolo avrà la vera solidarietà e la capacità di respingere i nemici esterni e interni, di organizzare la nostra vita in modo tale che questa vita abbia quanto più bene, verità e amore possibile» ha detto Kirill, nel passaggio centrale. «Che il Signore aiuti tutti coloro che hanno potere e autorità».
Il capo della Chiesa ortodossa russa, che conta circa 150 milioni di seguaci in tutto il mondo, sin dall'inizio del conflitto ha parlato a favore di un intervento armato per combattere il Male, tratteggiando una visione dell'occidente nociva per il futuro della società. Ha ripetuto in diverse circostanze che le "forze del male" si oppongono alla storica unità tra Russia e Ucraina.
Esattamente come sta facendo da anni il presidente Vladimir Putin, anche Kirill si fa paladino dei valori conservatori contro un Occidente presentato come decadente.
In Vaticano Papa Francesco ha chiesto di nuovo uno sforzo per arrivare ai negoziati e una tregua pasquale, tenendo conto che le celebrazioni pasquali ortodosse quest'anno si terranno domenica 24 aprile, una settimana dopo la Pasqua cattolica. Mai come in questo momento le distanze tra Roma e Mosca potrebbero essere così evidenti e sembra davvero difficile che il Papa e Kirill possano vedersi e abbracciarsi in tempi ravvicinati.