Parolin su Giorgia Meloni: «Giudicheremo dai fatti, ma c'è un avvio serio per il Paese»

Parolin commenta così le vicende nazionali dopo aver celebrato la messa per la festa nazionale spagnola

Mercoledì 12 Ottobre 2022 di Franca Giansoldati
Parolin su Giorgia Meloni: «Giudicheremo dai fatti, ma c'è un avvio serio per il Paese»

Città del Vaticano – Dal Vaticano arriva un giudizio positivo sui primi passi compiuti da Giorgia Meloni per la formazione del prossimo governo sia per l'attenzione ai problemi del Paese che per la ricerca di persone di alto profilo. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano, ha apprezzato l'approccio pragmatico della leader di Fratelli d'Italia anche se mette in evidenza che il giudizio si può formulare a medio termine. «Bisogna giudicare le persone dai fatti, anche i governi si giudicano dai fatti che riusciranno a realizzare ma mi pare che c'è un avvio serio, almeno nella volontà di andare incontro ai grandissimi problemi del paese nel contesto nazionale e internazionale».

La speranza del segretario di Stato è che «questo impegno possa continuare».

Papa Francesco chiede pace (ma non condanna i crimini di guerra russi). Da Kiev l'arcivescovo chiede di non restare silenti

Parolin commenta così le vicende nazionali dopo aver celebrato la messa per la festa nazionale spagnola. «Evidentemente guardiamo tutti con ansia e con grandi aspettative questo avvio e l'auspicio che facciamo è di concentrarsi sui problemi del paese che sono tanti. Problemi che già la Cei nella dichiarazione del cardinale Zuppi ha ricordato. Io ho l'impressione osservando dall'esterno, che ci sia la volontà e lo sforzo (e sono stati espressi in questa fase di formazione del governo) di trovare persone adeguate per rispondere a problemi reali. E spero che questo sforzo possa continuare».

 

L'agenda alla quale fa riferimento Parolin è stata diffusa all'indomani delle elezioni dal cardinale Zuppi, presidente della Cei, ed elenca una serie di problemi da affrontare a cominciare dalle «povertà in aumento, dall'inverno demografico, la protezione degli anziani; i divari tra i territori; la transizione ecologica e la crisi energetica; la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani; l'accoglienza, la tutela, la promozione e l'integrazione dei migranti; il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell'espressione democratica dello Stato e della legge elettorale”.

Ultimo aggiornamento: 16:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA