«Gran parte delle informazioni le prendo dal Messaggero. È l’unico giornale che leggo. Mi hanno sconsigliato, a volte. È facile per me leggerlo, lo sfoglio a volte un po’ di fretta, poi se c’è qualcosa che mi interessa mi soffermo un po’. In genere lo leggo la mattina presto, poi lavoro.
Grazie per il vostro lavoro, per il lavoro dell’informazione. Tutto quello che c’è dietro la carta, è un lavoro che non si vede, ma c’è. Il cartaceo non sarebbe stato possibile senza il vostro lavoro. Grazie anche per l’altezza di alcuni articoli molto buoni.
Vi auguro il meglio, 140 anni in più, sempre con servizio, spiegando le cose senza esagerazioni, sempre cercando la concretezza, che è la virtù del giornalista: la concretezza, il fatto, non lasciarsi trascinare dal relato. Il relato, ti fa sbagliare sempre. Il fatto, il fatto, questa è l’informazione che a tutti noi fa bene.
Grazie per il vostro lavoro e se mi permettete io vorrei dare la benedizione a voi e al giornale, alle vostre famiglie, ai vostri amici e anche ai vostri nemici. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo».
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