Città del Vaticano – Lo spreco di alimenti, i milioni di tonnellate di cibi che ogni anno finiscono nell'immondizia, contribuiscono in modo significativo all'aumento delle emissioni di gas serra e quindi al cambiamento climatico e alle sue conseguenze dannose. Papa Francesco ricorda che per fermare la distruzione del pianeta sul quale viviamo occorre agire anche su questo fronte e cambiare velocemente gli stili di vita. Il consumismo, l'alimentazione eccessiva e sbagliata con l'utilizzo smodato di carne, gli scarti alimentari sono al centro del disperato appello rivolto agli uomini di buona volontà di tutto il mondo, dalle famiglie alle multinazionali, ai capi di Stato in occasione del messaggio per la Giornata Internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari 2022.
«La Terra che sfruttiamo avidamente geme a causa dei nostri eccessi consumistici e ci implora di smettere di maltrattarla e distruggerla invertendo la rotta delle nostre azioni.
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Francesco riprende alcuni concetti chiave contenuti nella enciclica green Laudato Sì dove traccia il sentiero per invertire la "cultura dell'usa e getta", che – ripete - è una manifestazione di disinteresse per ciò che ha un valore fondamentale o di attaccamento a ciò che non ha importanza. «Sapendo che moltissimi esseri umani non hanno accesso a un'alimentazione adeguata o ai mezzi per procurarsela - essendo questo un diritto fondamentale e prioritario di ogni persona - vedere il cibo gettato nella spazzatura o rovinato a causa della mancanza delle risorse necessarie per farlo arrivare ai destinatari è davvero vergognoso e preoccupante».
L'anno scorso il numero di persone che soffrono la fame sul nostro pianeta è aumentato in modo significativo a causa delle molteplici crisi che l'umanità deve affrontare. Quindi, ha denunciato: «dobbiamo raccogliere per ridistribuire, non produrre per disperdere. C'è abbastanza cibo nel mondo perché nessuno vada a letto con lo stomaco vuoto! Le risorse alimentari prodotte sono più che sufficienti per sfamare 8 miliardi di persone. La questione, tuttavia, è quella della giustizia sociale, ovvero il modo in cui viene regolata la gestione delle risorse e la distribuzione della ricchezza».
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