Coronavirus, il Vaticano ammette: 6 casi positivi ma il Papa non è coinvolto

Sabato 28 Marzo 2020 di Franca Giansoldati
Coronavirus, Vaticano: dopo silenzi e scarsa trasparenza ammette: 6 casi positivi ma il Papa non è coinvolto

Città del Vaticano – Prosegue la scarsa trasparenza vaticana finora dimostrata sul rischio contagio da coronavirus. Dopo diversi giorni di silenzi imbarazzati a proposito della raffica di tamponi e controlli che sono stati effettuati in Vaticano per verificare se nel piccolo stato pontificio ci sono focolai di infezione in corso, dopo i due casi di positività tra due funzionari della Segreteria di Stato (un monsignore che vive a Santa Marta e un frate che vive in territorio italiano nel convento dell'Istituto dei Servi Immacolati di Maria) la sala stampa della Santa Sede ha confermato le indiscrezioni giornalistiche pubblicate nei giorni scorsi.
«Le persone affette da Covid-19 tra dipendenti della Santa Sede e cittadini dello Stato della Città del Vaticano sono, dunque, attualmente 6. Posso confermare che non sono coinvolti né il Santo Padre, né i suoi più stretti collaboratori» ha affermato Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana.

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«Nei giorni scorsi, nell’ambito dei controlli effettuati dalla Direzione Sanità Igiene dello Stato della Città del Vaticano in ottemperanza alle direttive sulla emergenza corona virus, è stata individuata un’altra positività al Covid-19: si tratta di un ufficiale della Segreteria di Stato residente a Santa Marta che, presentando alcuni sintomi, era stato successivamente messo in isolamento fiduciario. Al momento le sue condizioni di salute non presentano particolari criticità, ma in via cautelativa la persona è stata ricoverata in un ospedale romano sotto osservazione, in stretto contatto con le autorità della Direzione Sanità e Igiene» si legge in un comunicato, dove si continua a non fornire alcuna indicazione sull'ordine religioso di appartenenza in cui vive il frate e dove purtroppo potrebbero potenzialmente nascondersi altri focolai di infezioni sul territorio italiano. 

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«A seguito del riscontro positivo sono state prese misure secondo i protocolli sanitari previsti, sia relativamente alla sanificazione degli ambienti, al luogo di lavoro e di residenza dell’interessato, sia rispetto alla ricostruzione dei contatti avuti nei giorni precedenti al riscontro. Le autorità sanitarie hanno effettuato test sulle persone a più stretto contatto con la positività individuata. I risultati hanno confermato l’assenza di altri casi positivi tra quanti risiedono a Casa Santa Marta, e una ulteriore positività tra i dipendenti della Santa Sede a più stretto contatto con l’ufficiale. In via precauzionale, visto questo ulteriore riscontro, sono stati adottati opportuni provvedimenti di sanificazione e sono stati effettuati nuovi test, in totale con i precedenti oltre 170, sui dipendenti della Santa Sede e i residenti della Domus. Questi ultimi test hanno dato tutti esito negativo». 
 

 

Ultimo aggiornamento: 19:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA