Si è aperto un giallo sulle parole pronunciate da Papa Francesco mentre tornava dall'Africa a proposito del suo rapporto con il predecessore. Rispondendo ai giornalisti Bergoglio ha assicurato di averlo consultato più volte in questi anni al Monastero Mater Ecclesiale. Aggiungendo subito dopo che Ratzinger «non era amareggiato per quello che io ho fatto».
Racconta Gaenswein nel libro: «A livello personale, riscontrò un deciso cambio di rotta e lo ritenne un errore, poiché metteva a rischio il tentativo di pacificazione che era stato compiuto quattordici anni prima. Benedetto in particolare ritenne sbagliato proibire la celebrazione della Messa in rito antico nelle chiese parrocchiali, in quanto è sempre pericoloso mettere un gruppo di fedeli in un angolo, così da farli sentire perseguitati e da ispirare in loro la sensazione di dover salvaguardare a ogni costo la propria identità di fronte al nemico». Gaenswein prosegue nel racconto: «Dopo un paio di mesi, leggendo quanto Papa Francesco aveva detto il 12 settembre 2021 durante la conversazione con i gesuiti slovacchi a Bratislava, il Papa emerito corrugò la fronte dinanzi a una sua affermazione: «Adesso spero che con la decisione di fermare l’automatismo del rito antico si possa tornare alle vere intenzioni di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II. La mia decisione è il frutto di una consultazione con tutti i vescovi del mondo fatta l’anno scorso».
In aereo Bergoglio si è lamentato sul fatto che c'è chi vuole appropriarsi della figura di Ratzinger per ragioni di partito usando parole pesantissime che oggi in Vaticano nessuno ha voluto commentare anche se un sito vicino al mondo tradizionalista sempre piuttosto informato www.messainlatino.it si interroga se la intemerata papale fosse funzionale ad un prossimo passaggio restrittivo alla messa in latino. Il timore che da tempo serpeggia è che a breve possa uscire un ulteriore documento contro il rito antico abolendolo totalmente, anche se questo aprirebbe terreni di scontro aperto che forse non sono utili a nessuno.
A questo punto sorge anche inevitabile una domanda su chi stia mentendo, strumentalizzando la memoria del pontefice emerito: il suo segretario oppure addirittura - cosa clamorosa - Papa Francesco. Nel frattempo in Vaticano le indiscrezioni che circolano parlano di questo progetto normativo (per ora nel cassetto) ma che potrebbe essere pubblicato andando ad abolire definitivamente la celebrazione della vecchia messa, compresa la domenica e abolire l'amministrazione dei sacramenti. Un giro di vite draconiano che a molti sembra incomprensibile.