Papa Francesco contro Putin, Biden e Xi: «I grandi della terra giocano col fuoco, hanno un comportamento infantile»

Venerdì 4 Novembre 2022 di Franca Giansoldati
Papa Francesco contro Putin, Biden e Xi: «I grandi della terra giocano col fuoco, hanno un comportamento infantile»

Manama (Bahrein) – Putin, Biden, Xi Jinping. I riferimenti indiretti al j'accuse di Papa Francesco  -contenuti nel discorso formulato per la chiusura del Forum sul dialogo interreligioso organizzato in Bahrein, dal re al Khalifa - sono risultati piuttosto chiari a tutti i presenti. «Dopo due tremende guerre mondiali, dopo una guerra fredda che per decenni ha tenuto il mondo con il fiato sospeso, tra tanti disastrosi conflitti in ogni parte del globo, tra toni di accusa, minacce e condanne, ci troviamo ancora in bilico sull’orlo di un fragile equilibrio e non vogliamo sprofondare. Un paradosso colpisce: mentre la maggior parte della popolazione mondiale si trova unita dalle stesse difficoltà, afflitta da gravi crisi alimentari, ecologiche e pandemiche, nonché da un’ingiustizia planetaria sempre più scandalosa, pochi potenti si concentrano in una lotta risoluta per interessi di parte, riesumando linguaggi obsoleti, ridisegnando zone d’influenza e blocchi contrapposti» ha detto il Papa. 

Un autorevole membro della delegazione papale ha confermato al Messaggero che il pontefice in quel preciso passaggio del testo ha voluto stigmatizzare il modo di agire delle tre superpotenze: la Cina, la Russia e l'America.

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I microfoni diffondevano la denuncia all'interno dell'immenso compound situato in mezzo al deserto dove è stato organizzato il summit tra le religioni (presente anche un rappresentante del Patriarcato di Mosca). Lo spettro della guerra fredda fa paura mentre avanza di pari passo con il rischio nucleare. Il dito indice del Papa indica il comportamento dei leader del pianeta: «Sembra così di assistere a uno scenario drammaticamente infantile: nel giardino dell’umanità, anziché curare l’insieme, si gioca con il fuoco, con missili e bombe, con armi che provocano pianto e morte, ricoprendo la casa comune di cenere e odio». 

Lo scontro tra civiltà immaginato da Samuel Hungtinton si è nel frattempo complicato. «Purtroppo, Oriente e Occidente assomigliano sempre più a due mari contrapposti.

Noi, invece, siamo qui insieme perché intendiamo navigare nello stesso mare, scegliendo la rotta dell’incontro anziché quella dello scontro, la via del dialogo indicata da questo Forum: Est e ovest per la coesistenza umana».

Nell'analisi della situazione internazionale Papa Francesco indica anche come uscire da questo tunnel diplomatico. Basterebbe evitare di «accentuare le opposizioni senza riscoprire la comprensione, persistere nell’imposizione risoluta dei propri modelli e delle proprie visioni dispotiche, imperialiste, nazionaliste e populiste». Smettere di non interessarsi alla cultura dell’altro, non prestare ascolto al grido della gente comune e alla voce dei poveri, non smettere di distinguere in modo manicheo chi è buono e chi cattivo, non sforzare di capirsi e di collaborare. Altrimenti, ha aggiunto, sarà il fallimento comune con il tragico epilogo di uno scontro. 

Francesco ha chisto poi il riconoscimento della donna in ambito pubblico, citando il Documento sulla fratellanza umana siglato negli Emirati Arabi nel 2019 assieme al grande Imam del Cairo, Al Tayyeb, rettore del massimo centro sunnita. «In questo, come in altri ambiti, l’educazione è la via per emanciparsi da retaggi storici e sociali contrari a quello spirito di solidarietà fraterna che deve caratterizzare chi adora Dio e ama il prossimo». 

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Davanti a cristiani, sciiti e sunniti viene anche ripetuto che non basta dire che una religione è pacifica, «occorre condannare e isolare i violenti che ne abusano il nome. E nemmeno è sufficiente prendere le distanze dall’intolleranza e dall’estremismo, bisogna agire in senso contrario. Per questo è necessario interrompere il sostegno ai movimenti terroristici attraverso il rifornimento di denaro». Un riferimento rivolto sia all'Iran che all'Arabia Saudita, entrambe nazioni che a più riprese hanno finanziato indirettamente movimenti violenti. 

Papa Francesco è arrivato su una seggiola a rotelle nel compound accanto dai reali bareiniti e all'Imam del Cairo, Al Tayyeb. E' apparso di buon umore, contento di rivedere "il fratello" imam sunnita. 

«Per questo mi preme sottolineare, in terzo luogo, l’educazione alla cittadinanza, al vivere insieme, nel rispetto e nella legalità. E, in particolare, l’importanza stessa del concetto di cittadinanza, che si basa sull’eguaglianza dei diritti e dei doveri. Occorre impegnarsi in questo, affinché si possa stabilire nelle nostre società il concetto della piena cittadinanza e rinunciare all’uso discriminatorio del termine minoranze» ha detto il Papa riferendosi sia alla condizione dei cristiani (che in Bahrein godono di una discreta libertà di culto) che alla situazione degli sciiti, componente maggioritaria della società barainita ma perseguitata dalla classe dirigente e dalla casa reale di fede sunnita. 

Ultimo aggiornamento: 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA