I misteri dell'Ordine di Malta sepolti con il Gran Maestro Festing, funerali solo il 3 dicembre

Giovedì 18 Novembre 2021 di Franca Giansoldati
I misteri dell'Ordine di Malta sepolti con il Gran Maestro Festing, funerali solo il 3 dicembre

Città del Vaticano – Strano destino per l'ex Gran Maestro dell'Ordine di Malta, Matthew Festing scomparso improvvisamente il 12 novembre a 72 anni, a La Valletta.

Dopo essere stato defenestrato e costretto all'esilio nel 2017 da Papa Francesco per una specie di congiura di palazzo causata da scontri intestini sorti su una eredità milionaria misteriosa e sulla applicazione rigorosa della dottrina cattolica (che avrebbe impedito la distribuzione di metodi contraccettivi nelle zone di guerra servite dal Malteser, il braccio umanitario dell'Ordine di Malta), ora per il defunto Festing si prospetta anche un funerale dilazionato.

Già, perché le sue esequie si potranno celebrare solo il 3 dicembre prossimo, vale a dire a tre settimane dalla morte avvenuta al termine della professione dei voti religiosi del suo amico Fra’ Francis Vassallo – ex governatore della banca centrale di Malta - nella concattedrale di San Giovanni a La Valletta.

Festing vi era arrivato in carrozzina dall'Inghilterra. Per lui un viaggio certamente faticoso ma non voleva mancare all'appuntamento del suo amico. Si era sentito male poche ore dopo. Trasportato di corsa in ospedale è andato in coma e non si è più ripreso.

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Da quando era stato costretto a fare un passo indietro dal governo dell'Ordine, le sue condizioni di salute si erano fatte sempre più fragili. Uomo integro e trasparente probabilmente non ha retto al peso dell'umiliazione e dell'isolamento cui è andato incontro. Da uomo ricchissimo quale era prima di assumere la carica, avendo giurato di vivere in povertà, Festing aveva donato tutti gli averi e da allora viveva frugalmente in un piccolo cottage nel Nothumberland, al confine con la Scozia, ricevendo ogni mese un appannaggio erogato sotto il controllo del suo 'nemico' giurato, il barone tedesco von Boeselager, a capo della cordata di nobili che – a detta dei maligni – sono stati all'origine di tanti scontri intestini. Di fatto Boeselager, una volta defenestrato Festing dal Vaticano quattro anni fa, è tornato a ricoprire la funzione plenipotenziaria di Gran Cancelliere dell'Ordine di Malta governando in pieno la più antica istituzione cavalleresca del mondo. 

Eppure la «guerra civile interna» nell’Ordine è andata avanti a colpi bassi e nemmeno un romanzo di Dan Brown potrebbe descriverla meglio. Teste che sono rotolate, dossier, sgambetti, provvedimenti papali, commissioni legislative incaricate di redigere una nuova costituzione nel tentativo di salvaguardare il profilo religioso dell'Ordine, come vorrebbe anche Papa Francesco, senza scivolare nel rischio di trasformarlo in una gigantesca ONG internazionale. 

Papa Francesco ha messo tutto in mano al cardinale Silvano Tomasi, in qualità di Delegato Speciale: un ex nunzio che conosce molto bene i meccanismi delle organizzazioni internazionali ed è considerato legato al cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin che a sua volta è considerato molto vicino al tedesco Boeselager. Il Papa ha affidato a Tomasi i pieni poteri per disporre la transizione futura, la riscrittura della costituzione, garantire un equilibrio tra cavalieri professi e cavalieri laici e la trasparenza necessaria a ogni attività.

Francesco ha anche affidato a Tomasi il compito di rappresentarlo ai funerali dell'ex Gran Maestro Festing. Il 3 dicembre dalla omelia che verrà pronunciata a La Valletta si capirà quale è l'orientamento prevalente di Santa Marta. Quanto ai funerali così in ritardo sono stati causati dal fatto che la cripta nella cattedrale di San Giovanni necessita di lavori di adeguamento, visto che non viene aperta da secoli. Lì sono sepolti altri 11 Gran Maestri compreso La Valette, Alof de Wignacourt e l'Isle Adam, che comandò l'Ordine durante il sanguinoso assedio di Rodi, guidato da Solimano il Magnifico, nel 1522, dove 600 cavalieri e 4.000 soldati resistettero ai musulmani. Egli governò l'ordine per diversi anni senza una sede formale. Prima di approdare a Malta i cavalieri si rifugiarono a Creta, a Messina, Viterbo, Nizza (1527-1529). Solol nel 1530 ottennero in concessione le isole di Malta e Gozo e il porto nordafricano di Tripoli come feudo dall'Imperatore Carlo V .

Tra i dissidi che tra il 2015 e il 2016 acuirono lo scontro tra Boeselager e Festing (quest'ultimo in qualità di Gran Maestro gli chiese persino di dimettersi per avere autorizzato la distribuzione di condom in Myanmar ma Boeselager si rifiutò) resta aperto anche il giallo della eredità misteriosa. Una montagna di soldi. Si tratta di un contenzioso parallelo piuttosto bizzarro nato su una maxi donazione da parte di un nobiluomo francese di origine svizzera, tale Jehan du Tour che, morendo il 1 gennaio 2011, lasciò tutti i suoi averi all'Ordine e ad altri eredi (circa 120 milioni di euro). Nonostante i natali illustri la sua biografia è talmente scarna che non si trovano troppi dettagli. Ha vissuto in ombra, senza figli, senza moglie, nessun discendente diretto.

Si legge - nella due diligence riservata di Promontory che il Messaggero ha potuto visionare - che abbia lavorato come direttore finanziario di una società chiamata Saint Gobain e che la fortuna della sua famiglia sia legata alla cittadina svizzera di Evian Le Bain. «Secondo informazioni verbali la fondazione nel Liechstein della fondazione Turricula della famiglia du Tour fu creata dal bisnonno di Jehan du Tour. Ma non è stato possibile determinare l'anno di istituzione (…) i dettagli sono di fatto limitati perché non è stato possibile verificarli attraverso una documentazione compiuta». Di fatto su quella fortuna nacque un contenzioso che si risolse solo con la fuoriuscita dell'ex Gran Maestro Festing, il quale fino all'ultimo si è battuto per far fare una due diligence ed escludere che quella montagna di denaro fosse frutto di attività opache o illecite. In una intervista al Messaggero Festing disse che venne fatto fuori dal Vaticano perchè voleva fare luce sui conti dell'Ordine. 

Di fatto due mesi dopo il suo ritorno in Inghilterra, nel marzo 2017, quando ormai lui era in esilio nel Nothumberland e fuori dal governo dell'Ordine, fu siglato un accordo subordinato ad una due diligence affidata a Promontory datata 22 maggio 2017. I maligni insinuano che quella due diligence non avrebbe potuto essere affidata a quella società di revisione che, benchè titolata, all'interno vi lavorava uno dei figli di De Franssu, l'attuale presidente dello Ior. Qualcuno all'epoca storse il naso per un possibile conflitto di interessi ma ovviamente si tratta solo di insinuazioni marginali.

Nella analisi si legge che questo immenso patrimonio familiare era stato depositato sin dagli anni Venti in una fondazione in Lussemburgo chiamata Turricula, che però non era stato possibile arrivare a stabilire la sua origine in precedenza per mancanza di documentazione. Tuttavia veniva escluso che quei soldi potessero essere il frutto di attività illegali. Che fine abbiano fatto questi soldi e a cosa siano serviti al momento non è mai stato spiegato.

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