Città del Vaticano – Il Covid si abbatte inesorabilmente sul Natale in Vaticano.
Ormai sembra un percorso ad ostacoli quello che si è materializzato a causa del coronavirus anche per il pontefice, sottoposto a misure restrittive come tutti gli altri pastori. La scorsa settimana, per la prima volta, non è potuto scendere e avvicinare la gente al termine della udienza generale del mercoledì. Lui si è scusato con i fedeli raccomandandosi di mantenere le distanze e seguire le disposizioni delle autorità per fare finire prima la pandemia.
Il Coronavirus impone rigorose limitazioni anche per le imminenti celebrazioni di Ognissanti (1° novembre). Molte diocesi e parrocchie si sono già attrezzate pubblicando le misure ritenute adeguate, decise d'accordo con i sindaci della zona.
Sono privilegiate le messe all'aperto ma non le celebrazioni nelle cappelle private per evitare assembramenti. La diocesi di Lecce, per esempio, è una delle prime ad avere inviato ai parroci una serie di disposizioni per far fronte all'emergenza. Nei cimiteri dei comuni leccesi le messe sono autorizzate ma solo se vi è uno spazio congruo. Anche in altre diocesi è stato fatto altrettanto. Ci sono poi casi di parroci che - d'accordo con i sindaci - hanno diffuso regole e avvisi congiunti, compresa la raccomandazione di un parroco del bresciano – a Verola Vecchia – in cui viene chiesto alle famiglie di distribuire i familiari in messe diverse e «chi non lavora è pregato a partecipare alle celebrazioni del lunedì», dopo il giorno di Ognissanti, per non intasare i cimiteri.