Papa Francesco condanna la crisi dei migranti in Bielorussia: troppi migranti muoiono in Europa

Domenica 28 Novembre 2021 di Franca Giansoldati
Papa Francesco condanna la crisi dei migranti in Bielorussia: troppi migranti muoiono in Europa

Città del Vaticano – In piazza san Pietro è stato srotolato da un gruppo di migranti un maxi striscione composto da centinaia di bandiere, a significare che il fenomeno dell'immigrazione è globale. Papa Francesco dalla finestra del suo studio, dopo la preghiera dell'Angelus, ha pianto quei migranti morti attraversando il canale della Manica e quei bambini che ogni notte rischiano il congelamento nelle foreste lungo il confine tra la Polonia e la Bielorussia, imprigionati tra il filo spinato, in una situazione che sta andando oltre l'immaginabile e che si protrae da settembre.

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«Quanti migranti sono esposti anche in questi giorni a pericoli gravissimi e quanti perdono la vita alle nostre frontiere?» si è chiesto il Papa mentre era affacciato sulla piazza. «Sento dolore per le notizie sulla situazione in cui si trovano tanti di loro, quelli che sono morti nel Canale della Manica, di quelli al confine della Bielorussia, molti dei quali sono bambini, di quelli che annegano nel Mediterraneo.

Tanto dolore pensando a loro. E quelli che sono rimpatriati al Nord dell'Africa e sono catturati dai trafficanti che li trasformano in schiavi, vendono le donne, torturano gli uomini. Di quelli che anche in questa settimana hanno tentato di attraversare il Mediterraneo cercando una terra di benessere e trovandovi invece una tomba. Ai migranti che si trovano in queste situazioni di crisi assicuro la mia preghiera, anche il mio cuore, sappiate che vi sono vicino, pregare e' fare». 

L'appello del Papa è poi andato alle autorità civili e militari affinchè la comprensione e il dialogo «prevalgano finalmente su ogni tipo di strumentalizzazione e orientino le volontà e gli sforzi verso soluzioni che rispettino l'umanità di queste persone». Come sempre l'appello è restato generico, Francesco ha evitato di elencare i paesi interessati.

Ieri Papa Francesco ha diffuso il tradizionale videomessaggio che precede il suo prossimo viaggio programmato dal 2 al 6 dicembre a Cipro e in Grecia. Al centro di questa trasferta ha posto la grande questione del Mediterraneo, il ruolo dell'Europa, il dramma dei migranti e, sullo sfondo, la posizione della Turchia che sembra favorire il trasbordo dei migranti da Istanbul a Minsk, in Bielorussia. Una posizione messa in luce chiaramente anche dalla Commissione europea che sta analizzando le ipotesi di sanzioni nei confronti «delle compagnie aeree che trasportano dal Medio-Oriente alla Bielorussia i migranti che poi si riversano sul confine con l'Ue; inclusa la possibilita' una lista nera per le compagnie aeree (compresa la Turkish Airlines) che non collaborano su questo tema e si rendono complici del traffico di esseri umani». 

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Sul viaggio a Cipro e in Grecia Francesco ha spiegato che per lui sarà come andare alla sorgente antica dell'Europa. Cipro infatti, rappresenta «una propaggine della Terra Santa nel continente» mentre «la Grecia è la patria della cultura classica». L’Europa quindi, «non può prescindere dal Mediterraneo, mare che ha visto il diffondersi del Vangelo e lo sviluppo di grandi civiltà. Il mare nostrum, che collega tante terre, invita a navigare insieme, non a dividerci andando ciascuno per conto proprio, specialmente in questo periodo nel quale la lotta alla pandemia chiede ancora molto impegno e la crisi climatica incombe pesantemente. Il mare, che molti popoli abbraccia, con i suoi porti aperti ricorda che le sorgenti del vivere insieme stanno nell’accoglienza reciproca.Penso a coloro che, in questi anni e oggi ancora, fuggono da guerre e povertà, approdano sulle coste del continente e altrove, e non trovano ospitalità, ma ostilità e vengono pure strumentalizzati. Sono sorelle e fratelli nostri. Quanti hanno perso la vita in mare! Oggi il “Mare Nostro”, il Mediterraneo, è un grande cimitero».

Il tema dei migranti e il ruolo dell'Europa è stato anche al centro del colloquio tra il presidente francese Macron e Francesco, tre giorni fa. Rispondendo alla stampa, il presidente francese ha spiegato che “non si può essere umani senza regole. Noi accogliamo e bisogna mantenere la tradizione di accoglienza. Dobbiamo proteggere chi rischia nel proprio paese. Non si discute. Dobbiamo avere politiche di cooperazione con i paesi di origine e transito per evitare questi movimenti e consentire di offrire nei paesi di origine opportunità economiche e un futuro, soprattutto ai giovani. Dobbiamo proteggere le frontiere esterne, per lottare contro i trafficanti, queste reti che organizzano i movimenti clandestini. Dobbiamo accogliere e integrare chi arriva nei nostri paesi nel rispetto delle regole, e dobbiamo ricondurre nei paesi di origine chi non rispetta le regole. Così deve funzionare, con umanità e regole. Non si può essere umani senza regole". 

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