Nursultan (Kazakhstan) - «Non siamo impiegati del Papa: i vescovi sono suoi fratelli e la fraternità ogni tanto comporta, nel rispetto e nell'amore, anche qualche critica.
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Sulla visita di Francesco in Kazakhstan fa una analisi a luci e ombre. Ringrazia il Papa con tutto il cuore per avere scelto questo paese e aver voluto mandare un segnale alla piccola minoranza cattolica, ma al tempo stesso non esita a manifestare perplessità per la partecipazione al Congresso sulle religioni promosso dal governo. «Certamente il congresso nasce da uno scopo nobile e alto, e cioè rafforzare il mutuo rispetto e il dialogo, tuttavia l'immagine che alla fine viene veicolata è di una sorta di fiera del sacro, di supermarket delle religioni, con tutte le fedi sullo stesso piano». Il vescovo ci tiene a sottolineare che la salvezza può, invece, arrivare solo dal cattolicesimo e dalla figura di Cristo. «Sottostimare la figura di Cristo è pericoloso, esattamente come sottostimare la figura del Papa. La gente percepisce un messaggio sincretista».
In passato Athanasius Schneider ha dato parecchio del filo da torcere al Vaticano per avere chiesto una correzione alla linea del Papa per la dichiarazione ufficiale di Abu Dhabi che Francesco ha firmato con l'Imam di Al Azhar - secondo cui la «diversità delle religioni» è «voluta da Dio». La dichiarazione di Abu Dhabi sembra stia proclamando «un nuovo Vangelo, un Vangelo che non è quello insegnato dal Verbo di Dio incarnato, che è stato lealmente predicato dagli Apostoli e trasmesso alla Chiesa». Un documento controverso, dice, che finisce per cozzare con alcune parti del Vangelo. «San Paolo oggi direbbe a proposito della controversa formulazione della dichiarazione di Abu Dhabi: Ma se noi, o un angelo dal cielo, vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema (Galati 1:8-9)».
In passato il vescovo kazako ha consegnato al Papa una lettera in cui gli chiedeva di revocare la formulazione sulla diversità delle religioni. Papa Francesco gli ha risposto dicendo che nel documento di Abu Dhabi, l'espressione «è voluto da Dio» significa «volontà permissiva di Dio». Schneider per niente soddisfatto ha riscritto al Papa pregandolo di ripetere pubblicamente questa tesi che stava causando enorme confusione tra i fedeli. Ma dal Vaticano non sono più arrivate risposte né chiarimenti pubblici. E questo, a suo parere, continua a creare confusione.
Nella cattedrale di Nursultan, dove è presente anche Athanasius, Papa Francesco ripete alla minoranza cattoliche che la fede «non è stata trasmessa di generazione in generazione come un insieme di cose da capire e da fare, come un codice fissato una volta per tutte. No, la fede è passata con la vita, con la testimonianza che ha portato il fuoco del Vangelo nel cuore delle situazioni per illuminare». NOn è un insieme rigido di codici e norme, ma un percorso da costuire assieme.