Cardinale Sako, «In Iraq nessun rischio per il Papa» ma anche oggi un raid aereo e una esplosione

Giovedì 28 Gennaio 2021 di Franca Giansoldati
Cardinale Sako, «In Iraq nessun rischio per il Papa» ma anche oggi un raid aereo e una esplosione

Città del Vaticano - «Non ci sono rischi per la vita del Papa» ha assicurato il cardinale iracheno, Raphael Sako parlando della situazione dei cristiani iracheni alla vigilia del viaggio che Francesco vuole a tutti costi portare a termine dal 5 all'8 marzo.

Una trasferta che dovrebbe toccare cinque tappe, compresa Mosul, la Piana di Ninive, Erbil, Qaraqosh e Ur, la cittadina che secondo la tradizione diede i natali ad Abramo. 

Il viaggio del pontefice avviene in piena pandemia, in un clima tesissimo, alla vigilia di complicate elezioni (dovevano essere a giugno ma sono state fatte slittare ad ottobre). La scorsa settimana ci sono stati due attentati al mercato di Baghdad che hanno causato 32 morti e almeno 70 feriti. Di oggi, invece, la notizia che un proiettile di  mortaio e' esploso nel governatorato iracheno di Najaf, uccidendo una persona e causando il ferimento di due donne e un bambino. Le forze di sicurezza avrebbero isolato l'area nella regione di al-Houli, 35 chilometri a nord di Najaf e sulla strada per Karbala. Non è ancora stato chiarito cosa abbia causato l'esplosione del proiettile di mortaio.

Ad un mese dalla visita papale - confermata dal Vaticano - la situazione generale è tutt'altro che stabile. Proprio oggi da Bagdad è arrivata una altra notizia: la coalizione internazionale a guida Usa contro lo Stato islamico (Is) avrebbe ucciso dieci affiliati all'organizzazione terroristica in un raid aereo a Kirkuk.

Il Papa, ha spiegato il cardinale Sako al webinar, verrà per parlare di pace, fratellanza, convivenza pacifica. Ci sarà anche un incontro con l'Ayatollah sciita Al Sistani. Un gesto che potrebbe avere un impatto enorme a livello internazionale sulla convivenza pacifica e sul dialogo.

Due anni fa, negli Emirati Arabi, il Papa ha firmato con l'Imam Al Tayyeb del Cairo, punto di riferimento per l'islam sunnita, un documento sulla fratellanza. «Il documento e' un testo universale e non sara' necessario cambiarlo. Vale la pena ricordare che la terza enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti', pubblicata il 4 ottobre scorso, trae spunto proprio da questa dichiarazione comune. E' anche per questo motivo che nel logo della visita apostolica abbiamo messo, in caldeo, arabo, inglese e curdo, il versetto di Matteo 23,8 'Voi siete tutti fratelli' » ha aggiunto Sako, parlando ad un webinar organizzato da l'Oeuvre d'Orient, un importante organismo della Chiesa in Francia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA