L'altolà Vaticano non ferma la Chiesa tedesca che tira dritto e disobbedisce, al via l'organismo della discordia

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Franca Giansoldati
L'altolà Vaticano non ferma la Chiesa tedesca che tira dritto e disobbedisce, al via l'organismo della discordia

In Germania ormai l'incendi dilaga e il Vaticano non sa più come frenare le spinte riformatrici.

Che sia molto di più di una semplice alzata di spalle è sembrato chiaro a tutti quando il Comitato sinodale istituito dai vescovi e dai laici tedeschi inizierà i suoi lavori a novembre, a Essen, nonostante la ferma opposizione di Roma (e del Papa). L'appuntamento è già stato messo in agenda (si terrà dal 10 all'11 di novembre) ed è stato annunciato ufficialmente dalla Conferenza episcopale, con buona pace di alcuni cardinali curiali che avevano fatto arrivare una lettera per frenare quel progetto. Ma la rivoluzione in corso nessuno riesce a frenarla. E i segnali sono tanti.

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Per esempio l'ultima presa di posizione (ampiamente condivisa) di un illustre studioso tedesco di liturgia Benedikt Kranemann che ha chiesto pubblicamente l'introduzione delle cerimonie di benedizione per le coppie omosessuali dal momento che la questione è già stata discussa a lungo sia dal punto di vista teologico che pratico nel Cammino Sinodale. «Il che vuol dire – ha aggiunto - che possiamo ora procedere per rendere ufficiali queste cerimonie e inserirle nella liturgia della Chiesa» ha dichiarato in un'intervista al sito di notizie katholisch.de senza tenere conto che la pratica è formalmente vietata dal Papa e dal magistero.

L'obiettivo più clamoroso, tuttavia, è preparare per novembre a Essen il "Consiglio sinodale" vale a dire un organo permanente per la consultazione congiunta tra vescovi e laici su varie questioni di governo. In una lettera inviata a gennaio Papa Francesco aveva respinto l'idea di una struttura del genere visto che avrebbe interferito nell'autorità dei vescovi e intaccato la teologia. La Chiesa non è strutturalmente nata per applicare regole democratiche ed elettive tipiche delle democrazie mature. 

I vescovi tedeschi (alcuni si sono dissociati) hanno però intenzione di andare avanti. L'organismo di governo sarebbe composto da 27 vescovi diocesani, 27 rappresentanti dei laici e altri 20 membri eletti dall'Assemblea sinodale stessa.

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Nel frattempo il gruppo cattolico femminile (influentissimo) Maria 2.0, di fronte alla levata di scudi di Roma, ha dichiarato che occorre rendere maggiormente indipendente la Chiesa cattolica tedesca dal Vaticano, facendo notare che in questi quattro anni di dibattiti i laici - uomini e donne - si sono impegnati e si sono espressi a favore di soluzioni capaci di togliere dalle secche la Chiesa in Germania. Il riferimento riguardava l'emorragia di fedeli causata dagli scandali sugli abusi che ormai tocca punte da record. Ogni anno sono circa 200 mila le persone cattoliche che si disiscrivono dalle liste, spesso anche per non pagare le tasse ecclesiastiche la cosiddetta Kirchensteuer o tassa sulle religioni, praticamente il sistema di finanziamento delle religioni in Germania. 

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«Proprio adesso che stiamo facendo passi in avanti per fermare questa emorragia causata dagli abusi, Roma pone il suo veto». Il Vaticano nella lettera (approvata da papa Francesco) aveva respinto le richieste di consentire in futuro le benedizioni alle coppie gay, ai laici di celebrare battesimi e predicare durante la messa (tutte funzioni che sono di appannaggio dei consacrati). L'aria che tira non è proprio delle migliori. 

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Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA