Città del Vaticano – L'Epifania come chiave per migliorare se stessi alla luce della fede.
La fede spiega che va declinata in un cammino esistenziale capace di modificare dal di dentro le persone e renderle migliori. «Si diventa adoratori del Signore mediante un cammino graduale. L’esperienza ci insegna, ad esempio, che una persona a cinquant’anni vive l’adorazione con uno spirito diverso rispetto a quando ne aveva trenta. Chi si lascia modellare dalla grazia, solitamente, col passare del tempo migliora: l’uomo esteriore invecchia – dice San Paolo –, mentre l’uomo interiore si rinnova di giorno in giorno disponendosi sempre meglio ad adorare il Signore».
Da questo punto di vista, i fallimenti, le crisi, gli errori possono diventare esperienze istruttive, spiega il Papa, visto che «non di rado servono a renderci consapevoli che (...) col passare del tempo, le prove e le fatiche della vita – vissute nella fede – contribuiscono a purificare il cuore, a renderlo più umile e quindi più disponibile ad aprirsi a Dio. Come i Magi, anche noi dobbiamo lasciarci istruire dal cammino della vita, segnato dalle inevitabili difficoltà del viaggio. Non permettiamo che le stanchezze, le cadute e i fallimenti ci gettino nello scoraggiamento. Riconoscendoli invece con umiltà, dobbiamo farne occasione per progredire verso il Signore Gesù. La vita non è una dimostrazione di abilità, ma un viaggio verso Colui che ci ama: guardando al Signore, troveremo la forza per proseguire con gioia rinnovata».