Cardinale Koch, «l'Europa non è più al centro della vita della Chiesa»

Giovedì 15 Ottobre 2020 di Franca Giansoldati
Cardinale Koch, «l'Europa non è più al centro della vita della Chiesa»

Città del Vaticano - Il tramonto dell'Europa nella visione della Chiesa è un dato di fatto.

Il Vecchio Continente non è più il «centro della Chiesa universale e non è più il punto focale della vita ecclesiale» ha sintetizzato il cardinale Kurt Koch presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. A suo parere da tempo il centro si è spostato in Africa, America Latina e Asia. Al giornale Kirchenzeitung di Linz, Koch ha spiegato che di conseguenza l'orizzonte del Papa si è spostato altrove, spostando l'Europa dal suo raggio d'azione, anche se da questo continente si aspetta ancora molto. Koch ha poi ricordato, per esempio, il tema delle migrazioni dove manca ancora una soluzione paneuropea visto che la «necessaria solidarietà tra i Paesi europei è stata finora molto debole».

Contrariamente a Papa Francesco, Papa Giovanni Paolo II aveva convocato ben due sinodi speciali per l’Europa. Aveva anche scritto una intera esortazione apostolica, l’Ecclesia in Europa (2003), sul tema. E prima di diventare Papa, Joseph Ratzinger ha parlato con grande insistenza sull’identità del vecchio continente. La secolarizzazione in Europa è però ormai dilagante e sembra quasi che vi sia un implicita deriva del cattolicesimo al protestantesimo, soprattutto nel Nord. 

Secondo una indagine di Eurobarometro relativa al 2010 è stato rilevato che in media il 51% dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea afferma di credere che esista un qualche dio, il 26% crede che esista una sorta di spirito o di forza vitale, mentre il 20% risponde di non credere che esista alcuna spirito, Dio o forza vitale. Secondo altri studi più recenti è stato determinato un aumento degli atei o degli agnostici. Questa situazione è spesso chiamata Europa post-cristiana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA