Atene (Grecia) – Green-pass obbligatorio in Grecia per la messa del Papa ma pure per tutte le celebrazioni religiose (cattoliche o ortodosse).
Quali sono le misure del governo per contenere la pandemia che in Grecia conta circa 6 mila contagi al giorno?
«Il green pass è indispensabile ovunque e anche per entrare nelle chiese. Viene chiesto a tutti i fedeli prima di entrare. Noi cattolici seguiamo le disposizioni governative così come fanno gli ortodossi anche se all'interno del mondo ortodosso ci sono ancora comunità reattive e scettiche. In tanti monasteri ortodossi ci sono stati parecchi morti dall'inizio della crisi pandemica».
Anche sui monasteri del Monte Athos?
«Purtroppo anche in quei monasteri benchè non se ne sia parlato tanto».
Chi sono gli ortodossi no-vax?
«Si tratta della frangia più estrema e tradizionalista, i monaci che si auto-definiscono autentici. Probabilmente ne farà parte anche quel prete che ieri ha contestato il Papa mentre entrava in chiesa e gli dava dell'eretico. Sono comunità religiose che seguono il vecchio calendario».
La comunità cattolica è stata colpita dal covid?
«Noi cattolici abbiamo sempre cercato di seguire quello che ci veniva detto e abbiamo avuto pochissime persone colpite. Alle celebrazioni, come dicevo, si può entrare solo con il green pass. A volte per noi è un po' difficoltoso fare i controlli perché ci sono chiese piccole sprovviste di volontari ma di problemi non ne abbiamo, gli assembramenti non ci sono, anche perchè siamo pochi, numericamente parlando. Anche la comunità dei gesuiti non ha avuto contagi diversamente da quello che è accaduto in Francia o in Italia».
Ma i cattolici no vax in Grecia esistono?
«Qualcuno, ma si tratta di sporadici casi o gruppi piccolini. Qualche religioso o qualche religiosa. Ma tutti o quasi tutti abbiamo fatto la vaccinazione e anche il richiamo».
Cosa pensa della visita del Papa in Grecia?
«Una gioia. E' una visita importante che spinge il mondo ortodosso ad aprirsi, a rinnovare il rapporto con la Chiesa cattolica sulla scia dello spirito conciliare. Il percorso è ancora lungo. All'interno del loro mondo ci sono realtà che non sembrano interessate a questo ravvicinamento e ogni cambiamento viene percepito come una minaccia».