Città del Vaticano - Ormai siamo alla disobbedienza aperta.
Prese di posizione analoghe sono arrivate dall'Austria dove un gruppo di sacerdoti, in un comunicato, si sono detti «profondamente inorriditi dal nuovo decreto vaticano che cerca di proibire la benedizione delle coppie dello stesso sesso. Questa è una ricaduta che avevamo sperato di aver superato con Papa Francesco».
Anche in questo caso prevale un atteggiamento di ribellione e di distacco dalle direttive vatiane. «Noi - in solidarietà con tanti - non rifiuteremo in futuro nessuna coppia amorevole che chiede la benedizione di Dio». Padre Helmut Schueller, il sacerdote che si è fatto portavoce di questi parroci austriaci, ha rincarato la dose precisando che il gruppo vuole che le regole della Chiesa siano cambiate in modo che anche i preti possano sposarsi e che le donne possano diventare preti. Non solo. Ha affermato che violerà le regole attualmente in vigore dando anche la comunione ai protestanti e ai cattolici divorziati che si risposano.
Fondata nel 2006 da nove sacerdoti, la struttura 'ribelle' afferma di avere almeno 350 preti e circa 3.000 sostenitori laici. Il Vaticano già otto anni fa era intervenuto cercando di farlo ragionare e privandolo di un titolo onorifico. Ma niente da fare. La protesta è destinata ad andare avanti.