Pronto il Rapporto McCarrick sull'ex cardinale pedofilo: finalmente si saprà chi lo coprì

Martedì 6 Ottobre 2020 di Franca Giansoldati
Pronto il Rapporto McCarrick sull'ex cardinale pedofilo: finalmente si saprà chi lo coprì

Città del Vaticano – Scosso fino alle fondamenta per il caso Becciu, il Vaticano si trova alle prese con un altro dossier spinosissimo, una pratica arrivata a conclusione ma ancora in attesa di essere divulgata. Si tratta degli accertamenti interni eseguiti negli archivi della curia per fare luce sulle vicende scabrose dell'ex cardinale americano McCarrick e sulla sua rete di protezione vaticana. L'ex potentissimo arcivescovo di Washington fu ridotto allo stato laicale solo nel 2018 con l'accusa di pedofilia. Per anni, però, è stato un cardinale potentissimo e ascoltato oltre che un generoso benefattore della Santa Sede.

Nell'ottobre di due anni fa, dopo avere ridotto McCarrick allo stato laicale e avergli tolto il cardinalato, Papa Francesco annunciava di dare inizio ad una indagine previa che sarebbe stata resa nota non appena terminata. Francesco spiegava che di fronte all'enorme sconcerto dei fedeli per la condotta criminale dell'ormai ex cardinale (ritenuto responsabile di abusi sessuali su adolescenti) avrebbe disposto l'esame di tutte le carte esistenti al fine di ricostruire il percorso che avrebbe portato il Vaticano a farlo prima vescovo e poi cardinale, nonostante tutte le voci in circolazione. 
 

La vicenda

Papa Francesco punì McCarrick solo due anni fa, ossia dopo la pubblicazione negli Stati Uniti delle accuse “riguardanti la sua condotta grave”. La diffusione di particolari scabrosi scosse enormemente l'opinione pubblica americana. Tuttavia già nel 2013 vi erano state delle richieste specifiche al Papa di rimuoverlo, da parte di prelati che gli chiedevano di intervenire subito per punire il cardinale americano. Le richieste inizialmente non furono ascoltate. 

Nel settembre 2017 l’arcidiocesi di New York segnalava alla Santa Sede di una nuova vittima: si trattava di un uomo che accusava McCarrick di aver abusato di lui negli anni Settanta, quando ancora era minorenne. Il Vaticano disponeva subito un’indagine. I gravi indizi contro l'ex cardinale americano indussero Francesco a chiedere le sue dimissioni dal Collegio cardinalizio, e  la proibizione dell’esercizio del ministero pubblico e l’obbligo di condurre una vita di preghiera e di penitenza.

Sempre due ani fa Papa Francesco disponeva anche di integrare le informazioni raccolte con un ulteriore accurato studio parallelo sul materiale presente negli Archivi dei Dicasteri e Uffici della Santa Sede. L'obiettivo era di appurare tutti i fatti rilevanti, situandoli nel loro contesto storico e valutandoli con obiettività. La ricerca che è stata terminata è in attesa di essere divulgata. Da queste pagine potrebbero emergere scelte passate che non sarebbero più coerenti con la tolleranza zero verso i pedofili e i vescovi insabbiatori. 

Negli Stati Uniti diversi organi di stampa in questo ultimo periodo hanno rcordato le parole pronunciate da Papa Francesco a Filadelfia, durante il suo viaggio nel 2015), sul fatto che gli abusi e la loro copertura non possono essere più tollerati.
 

I risultati

Adesso non resta che attendere la pubblicazione e la diffusione del rapporto McCarrick per capire chi lo ha aiutato per tanto tempo e chi ha fatto finta di niente volgendo lo sguardo altrove. 

Il Papa, l'anno scorso, rispondendo ad una domanda di Televisa, la tv messicana, se aveva saputo del caso di McCarrick prima del 2018 - come afferma un vescovo, monsignor Viganò che dice di averlo avvertito già nel 2013 -  ha risposto: «L’ho detto più volte che non lo sapevo, non ne avevo idea.
E quando costui dice che mi ha parlato quel giorno, che è venuto... E non ricordo se me ne ha parlato. Che sia vero o no. Non ne ho idea! Ma sai che non sapevo nulla di McCarrick, altrimenti non avrei taciuto, no?».

Ultimo aggiornamento: 20:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA