Papa Francesco: «Mai intervenuto per padre Rupnik» ma si apre il giallo su chi ha graziato il gesuita che abusò di tante suore

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco: «Mai intervenuto per padre Rupnik» ma si apre il giallo su chi ha graziato il gesuita che abusò di tante suore

Città del Vaticano – Più che un rompicapo ormai sembra un vicolo cieco.

Il brutto caso del gesuita Marko Rupnik, accusato da diverse religiose di violenze sessuali e manipolazione della coscienza, è diventato l'esempio della scarsa trasparenza in Vaticano in tema di abusi sessuali. Le vicende legate a questo artista famosissimo e con amicizie importanti a ogni livello della Chiesa arrivano persino a gettare un'ombra sul pontificato. Papa Francesco in una intervista alla Associated Press ha però tagliato corto assicurando di non aver avuto nessun ruolo nella sua gestione. Eppure tanti dubbi restano sul tappeto.

Rupnik finisce per sfiorare anche il Papa poichè, dopo una prima indagine all'interno della Compagnia di Gesù, il dossier passò in Vaticano e il gesuita artista venne condannato dalla Congregazione della Fede per il crimine canonico dell'assoluzione di complice che prevede la scomunica immediata del reo. Per la Chiesa si tratta di un peccato gravissimo. Rupnik però venne misteriosamente graziato poco tempo dopo grazie una misura speciale che, tecnicamente, spetterebbe solo al pontefice. Francesco però ha smentito: «Per me è stata una sorpresa, davvero. Questa persona, un artista di questo livello, per me è stata una grande sorpresa e una ferita». Francesco ha poi aggiunto di volere maggiore trasparenza. «E con la trasparenza arriva una cosa molto bella, che è la vergogna. La vergogna è una grazia».

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Papa Francesco ha spiegato di essere intervenuto sul caso Rupnik solo proceduralmente e per mantenere la seconda serie di accuse delle nove donne vittime di abusi con lo stesso tribunale perché altrimenti «i percorsi procedurali si sarebbero divisi e poi tutto si confonde». Quanto al fatto che il Vaticano non abbia rinunciato alla prescrizione, il Pontefice concorda che è giusto rinunciare «sempre» ai termini di prescrizione per i casi che coinvolgono minori e «adulti vulnerabili, per mantenere invece le tradizionali garanzie legali con i casi che coinvolgono altri soggetti». 

DOMANDE INEVASE

Tuttavia le parole di Francesco hanno finito per far nascere ulteriori interrogativi oltre a quelli già esistenti. Tanto che la stampa americana ha subito evidenziato che i conti forse non quadrano. Se nel gennaio 2020 i giudici della Congregazione della Dottrina della Fede in modo unanime riconobbero Rupnik colpevole del gravissimo crimine, e nel maggio 2020 la scomunica fu cancellata con un colpo di spugna dal cardinale prefetto Ladaria (che difficilmente agisce autonomamente avendo bisogno di un placet superiore, quindi del Papa), la domanda è: cosa è accaduto dietro le quinte? Chi è intervenuto per aiutare il gesuita Rupnik? Ad aggravare il quadro ci fu  una altra strana decisione: nel marzo 2020 il Vaticano decise di affidare gli esercizi spirituali della curia proprio al gesuita che era stato appena scomunicato tanto che  effettivamente fu lui a predicare a cardinali e vescovi prima della quaresima di quell'anno. «Come è stato possibile che il Vaticano abbia affidato la predicazione degli esercizi spirituali al gesuita che era appena stato scomunicato dalla Congregazione della Dottrina della Fede?».

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I gesuita Rupnik era stato chiamato a sostituire all'ultimo momento il solito predicatore padre Cantalamessa che era a casa con l'influenza. Il Sismografo annota: «Non si sa chi prese la decisione di chiamare Rupnik. I massimi responsabili della Segreteria di Stato erano ancora ad Ariccia per l'annuale settimana di Esercizi spirituali e il Papa faceva altrettanto a Santa Marta, colpito da raffreddore. Questo tipo di decisione in teoria spetta al Sostituto della Segretaria di stato, il venezuelano Peña Parra. Il Sostituto è una persona molto vicina al Papa ed è possibile che Peña Parra abbia parlato con il Pontefice  della situazione venutasi a creare con l'impedimento di padre Cantalamessa. Il nome del gesuita Rupnik poteva venire fuori in modo spontaneo e immediato non solo per l'esperienza del sacerdote in materia di Esercizi spirituali ma anche per la relazione molto stretta con Papa Bergoglio».

COPERTURE

In Vaticano è risaputo che Rupnik ha goduto di amicizie e coperture influenti, a cominciare dal cardinale Angelo De Donatis, vicario della diocesi di Roma. I gesuiti della Compagnia di Gesù di recente hanno fatto un riassunto del doloroso caso  evidenziando che da parte loro era già stata aperta una inchiesta preliminare per fare chiarezza sulle accuse di  «molestie sessuali e di assoluzione di una complice (...) nel peccato contro il sesto comandamento».

Già nel 2019 l'indagine preliminare aveva appurato che le «accuse erano credibili» e che era stato inviato un plico alla Congregazione per la Dottrina della Fede;  nel frattempo a Rupnik erano state imposte "misure restrittive cautelari" a gennaio 2020, qualche settimana prima della predica per la Curia romana del primo venerdì della Quaresima, all'unanimità fu emessa la sentenza di colpevolezza: «c’è stata effettivamente l’assoluzione di una complice».

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CRONOLOGIA

Il Sismografo, autorevole blog para vaticano, commenta ancora: «Da questi fatti incontestabili sono venuti fuori nel mondo cattolico interrogativi che per il bene della credibilità di tutta la Chiesa dovrebbero ricevere risposte oneste, complete e trasparenti. Lungo i quasi 10 anni del pontificato di Francesco, si sono accumulati troppi silenzi, in particolare nella maggioranza delle vicende più gravi che si sono susseguite dal 2013 ad oggi. Sono questi silenzi le cause ultime del perché tanti cattolici sono delusi e amareggiati. Si aspettavano altro. Non tanto un nuovo organigramma della Curia – importante! – ma una chiesa di cristallo fedele alla legge suprema e perfetta: Gesù. Una chiesa sempre più lontana dal potere e sempre più profetica, sempre più lontana dalle omertà e dai calcoli e sempre più vicina alla verità e alla parresia tanto invocata».

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Ultimo aggiornamento: 18:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA