Benedetto XV, nel centenario della sua morte la Confraternita dei Genovesi ricorda l'ultimo papa ligure

Venerdì 6 Maggio 2022
Benedetto XV, nel centenario della sua morte la Confraternita dei Genovesi ricorda l'ultimo papa ligure

La Confraternita di San Giovanni Battista dei Genovesi in Roma (via Anicia) ha voluto ricordare Papa Benedetto XV, ultimo Papa ligure, nel centenario della Sua morte (1922) con una serie di cerimonie, concerti ed eventi celebrativi con una nutrita lista di avvenimenti che si snoderanno lungo tutto il 2022 ad iniziare dal prossimo 7 Maggio e che proseguiranno anche dopo il 24 Giugno, festa di San Giovanni Battista.

La storia

Mons.

Giacomo Della Chiesa, futuro papa Benedetto XV, fu Governatore ecclesiastico della Confraternita di San Giovanni Battista dal 1893 al 1908. La Confraternita di San Giovanni Battista dei Genovesi nasce nell’A.D. 1481 con iniziative per la costruzione di un ospedale destinato alla cura dei marinai genovesi, le cui navi approdavano nel porto di Ripa in Roma. La sede della struttura fu quasi subito stabilita a Trastevere, alle spalle della Chiesa di Santa Cecilia, comoda rispetto al porto ed in una zona ove i genovesi avevano molti fòndaci e magazzini. Da allora la sede è sempre stata in quell’area del rione ove probabilmente Baccio Pontelli, realizzò il chiostro. I beni lasciati in eredità da Meliaduce Cicala vennero amministrati dalla Camera apostolica e già nel 1550 l’ospizio dovette essere chiuso per estinzione delle rendite. Per fortuna Giovanni Battista Cicala, nipote di Meliaduce, rinnovò la dotazione finanziaria della Fondazione e Giulio III, con bolla del 9 luglio 1553, istituì la Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi, alla quale fu attribuita in perpetuo la gestione dell’Ospitale. Nel tempo il prestigio ed il potere della Confraternita si accrebbero, assumendo di fatto anche funzioni diplomatiche in favore della Repubblica di Genova, così che ottenne la facoltà di far liberare un condannato a morte nel giorno della festa di San Giovanni Battista. Beni e rendite si incrementarono grazie a lasciti di nobili genovesi: infatti tra i confratelli furono ascritti numerosi membri delle famiglie patrizie genovesi e liguri presenti nell’Urbe. L’Ospedale accolse marinai non solo liguri – siciliani, pisani, veneziani e provenzali – e fu caratterizzato dalla presenza di figure mediche di grande prestigio e competenza, tra i quali diversi archiatri pontifici. Con il tramonto della Repubblica Ligure, la Confraternita continuò la sua attività reinterpretando il proprio ruolo spirituale ed assistenziale. Si svilupparono l’assistenza spirituale e le opere di misericordia e cura dei malati, dei moribondi e defunti di origine genovese in Roma. Al contempo si indirizzò l’assistenza, istituendo specifici sussidi per fornire la dote a ragazze bisognose. Pur con alterne fortune tra momenti di decadenza e rinnovato impegno, la Confraternita ha attraversato i cinquecento anni della sua storia mantenendosi fedele al carisma fondazionale che unisce al profondo legame tra i genovesi e liguri presenti in Roma con la madrepatria, l’intensa attività assistenziale, spirituale e caritatevole sul territorio dell’Urbe. Caso raro il mantenimento costante della propria sede in Trastevere in quel piccolo paradiso che è il chiostro detto dei melangoli e degli edifici annessi, ha permesso di preservare il patrimonio storico-artistico della chiesa e dell’oratorio e di conservare quasi intatto l’importante archivio storico segreto, ricco di una copiosa documentazione, anche di tipo medico e farmacologico che meriterebbe ulteriori ed approfonditi studi.

Inoltre, la Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi in Roma, gode dell’onore di essere, per consuetudine, “Chiesa Nazionale” del Principato di Monaco. Fu proprio con Mons. Giacomo Della Chiesa, futuro papa Benedetto XV, che ne fu Governatore ecclesiastico dal 1893 al 1908, che la Confraternita conobbe un profondo rinnovamento istitutivo, amministrativo e patrimoniale, che portò all’approvazione definitiva, nel 1909, del vigente Statuto e al riordino della “Venerabile Compagnia del Numero”, la congregazione femminile, organica alla Confraternita, dedicata a Nostra Signora della Misericordia di Savona. Lo Statuto rinnovato conferma la natura “nazionale” della Confraternita, potendone farvi parte esclusivamente i genovesi o discendenti da genovesi fino alla terza generazione abitanti in Roma (come era stato sancito, da ultimo, con breve del beato Pio IX del 5 maggio 1849). Il carisma del sodalizio si fonda sulla assistenza spirituale e morale dei suoi ascritti e definisce l’azione di sostegno materiale ed economico alle persone bisognose attraverso la concessione di sussidi, da finanziarsi con i frutti dei beni da amministrare con cura ed attenzione da parte della deputazione, organo collegiale, eletto periodicamente da tutti i confratelli.

Ancora oggi il celebre “sacco”, semplice abito bianco ed immacolato (o la mozzetta dorata per gli ecclesiastici) con il solo ornamento dell’immagine di San Giovanni Battista, il Santo Patrono, accanto all’emblema di Genova, viene indossato con devozione e responsabilità dai membri in occasione degli eventi e delle feste più importanti, quale simbolo ininterrotto di ricerca di fedeltà al carisma fondazionale e di impegno – come costantemente ed instancabilmente ricordato dal nostro papa Francesco – a favore delle sorelle e dei fratelli più bisognosi, con misure ed iniziative di concreto sostegno finanziario alle diverse necessità delle tante marginalità e periferie esistenziali, presenti nella nostra diocesi di Roma.

TAVOLA ROTONDA:
“GLI INSEGNAMENTI E L’OPERATO DI BENEDETTO XV, PAPA DELLA PACE: TRA DIPLOMAZIA E RINNOVAMENTO ECCLESIALE”
 

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