Padre Pio, le stimmate furono uno choc per il frate: un libro scandaglia uno dei misteri del popolare santo

All'inizio il frate si vergognava molto e pregò Dio perché gli togliesse quei segni misteriosi

Martedì 14 Giugno 2022 di Franca Giansoldati
Padre Pio, le stimmate furono uno choc per il frate: un libro scandaglia uno dei misteri del popolare santo

Città del Vaticano – Le stimmate sulle mani comparvero al giovanissimo padre Pio nel settembre 1910, mentre era sotto un albero, un mese dopo essere diventato prete. Quelle ferite dolorose che gli sanguinavano continuamente furono uno choc tanto che riuscì a parlarne con qualcuno solo l'anno successivo perchè si vergognava. A raccogliere per primo la confidenza di questo misterioso fenomeno che comparve e scomparve ciclicamente per tutta la sua vita, fino a sparire al momento della sua morte quando le ferite si rimarginarono immediatamente, è stato il parroco del paese, Pietrelcina, don Salvatore Pannullo, un uomo che si rivelerà fondamentale per la vita del popolare santo. Un libro appena uscito e scritto da Raffaele Iaria ( “Zi’ Tore. Il ‘parroco’ di Padre Pio” edizioni Tau) scandaglia nelle pieghe esistenziali del frate cappuccino. Alla sua guida spirituale Padre Pio raccontò il disagio di quello strano fenomeno. «Ieri sera mi è successo una cosa che io non so né spiegare né comprendere», scriveva padre Pio al parroco: «in mezzo alla palma delle mani mi è apparso un po’ di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel po’ di rosso. Questo dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Questo fenomeno è da più di un anno che si va ripetendo, però adesso era da un pezzo che non si ripeteva. Non si inquieti se adesso per la prima volta glielo dico, perché mi sono fatto vincere sempre da quella maledetta vergogna.

Anche adesso se sapesse quanta violenza ho dovuto farmi per dirglielo!». Una lettera, questa, che «rafforzò nel padre provinciale la convinzione di dover ad ogni costo stanare e subito padre Pio dal suo paese e rinchiuderlo in un convento della Provincia monastica e il più vicino possibile a sé per offrire al giovane mistico la guida spirituale assidua e necessaria nel momento più delicato della sua vita».

La data precisa del misterioso fenomeno tuttora senza risposte scientifiche (7 settembre 1910) viene indicata da don Salvatore Pannullo alla nipote Grazia Pannullo, venuta a conoscenza delle stimmate del giovane cappuccino: «Voi lo sapete adesso, io lo so dal 1910». Alle reiterate richieste della nipote che voleva saperne di più, don Salvatore raccontò che nel pomeriggio del 7 settembre 1910, padre Pio sotto l’olmo di Piana Romana, mentre era in preghiera, ebbe una visione, si presentarono Gesù e la Madonna. Fu uno choc. 

«Zi’ Tore, fatemi la carità: chiediamo a Gesù che mi tolga questa confusione. Voglio soffrire, morire di sofferenza, ma tutto nel nascondimento». E don Pannullo: «Figlio mio, io ti aiuto a pregare e a chiedere a Gesù che ti tolga questa confusione; però, se è volontà di Dio, devi piegarti a fare in tutto e dappertutto la sua volontà. E ricordalo, perché se ciò è per la salvezza delle anime e per il bene del mondo intero, tu devi dire a Gesù: “Fai di me ciò che vuoi”».

Padre Pio, confortato da don Pannullo, pregò affinché Dio gli togliesse i segni esteriori di tali ferite. Le stimmate scomparvero, come descrive il santo nella lettera del 21 marzo1912 destinata a padre Agostino Gemelli: «è una tragedia dolorosa per me. Il cuore, le mani ed i piedi sembrami che siano trapassati da una spada; tanto è il dolore che sento». 

Nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1968, nella cella n.1 del convento di San Giovanni Rotondo, moriva Padre Pio da Pietrelcina ormai in odore di santità, popolarissimo non solo in Italia ma in tutta Europa.

«Dieci minuti dopo la morte», intorno a lui, ancora «adagiato su un lettino, in atteggiamento di dormire, […] per prestare i pietosi uffici nel ricomporne la salma», erano rimasti solo «quattro cappuccini – il superiore, i padri Pellegrino, Raffaele e Mariano – con il medico curante Sala». Il guardiano del Convento, frate Carmelo Di Donato da San Giovanni in Galdo (CB), «consapevole di dover lasciare una testimonianza ufficiale ed autorevole», volle «di proposito, insieme con altri testimoni, osservare da vicino le stimmate», ma dopo aver sfilato i mezzi guanti e le calze e dopo aver scoperto il petto del defunto, dovette «constatare che le mani non si presentavano più come altre volte» le aveva «viste; ma le ferite sia delle mani, che dei piedi e del costato erano completamente rimarginate, senza lasciare alcun segno o traccia» scrive Stefano Campanella in un altro libro, intitolato I tre misteri di Padre Pio (edizioni San Paolo) dove si riportano i documenti ufficiali del processo canonico sul santo. Per la Chiesa le stimmate – al centro di dibattiti e inchieste – restano un fenomeno soprannaturale anche se la scienza mantiene posizioni scettiche. 

Il primo ad osservare con attenzione scientifica le lesioni comparse sul corpo del Cappuccino di Pietrelcina fu il dottor Luigi Romanelli. Nella sua relazione, scritta nel 15 maggio 1919 evidenziava l'incapacità di dare una spiegazione scientifica: «Non sono, secondo il mio modo di giudicare, queste ferite classificabili tra le ferite comuni siano esse d’origine infettiva, siano traumatiche (…) Né si potrebbe, esclusa la ferita toracica, invocare e spiegare le zone dei piedi e delle mani, invocando una già avvenuta guarigione con ecchimosi residuale (…) Nella ferita toracica poi, quantunque senza alcuna medicazione adatta, come ho avuto agio di osservare per ben due volte in diverse ore, non vi è ombra della suppurazione, mentre invece fuoriesce sangue rosso e fisiologico». In seguito, di fronte a tanto clamore, il Sant’Uffizio chiese a un docente universitario, il professore Amico Bignami, ordinario di Patologia medica alla Regia Università di Roma di esaminarlo. Il responso fu netto: le ferite erano superficiali e la tintura di iodio, usata come disinfettante, aveva necrotizzato i tessuti.

Ultimo aggiornamento: 21:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA