Natale, messa di mezzanotte in streaming: la Cei pensa al piano d'emergenza

Domenica 15 Novembre 2020 di Franca Giansoldati
Natale, messa di mezzanotte in streaming: la Cei pensa al piano d'emergenza

Città del Vaticano - La capanna, San Giuseppe, Maria, il piccolo Gesù Bambino e una telecamera per mandare tutto su Youtube. Il Natale ai tempi del Covid genera incubi. Il timore che si possa ripresentare lo stesso scenario di Pasqua un Natale a porte chiuse - fa trattenere il fiato alla Chiesa italiana dall'ultimo parroco di campagna fino ai vertici della Cei. Tutti in attesa, come sospesi, con la speranza che nel frattempo non aumentino i contagi e, di conseguenza, il Governo non imponga misure draconiane. Fanno però riflettere le parole del premier Conte , quasi volessero anticipare scenari non desiderati: «Natale a prescindere dalla fede religiosa è senz'altro anche un momento di raccoglimento spirituale. Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene».

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L'ipotesi di un Natale senza celebrazioni di popolo, solo via streaming, è lo scenario peggiore quasi catastrofico - al quale nessuno al momento vuole dare concretezza, forse per esorcizzare questa paura, mentre nelle diocesi della penisola, dalla più piccola alla più grande, i vescovi martellano i fedeli di rispettare le misure di prevenzione, chiedendo di fare attenzione alle distanze, all'uso obbligatorio delle mascherine, alla collaborazione con le autorità civili.
Persino Papa Francesco si attiene a quello che viene rilevato dal Comitato Tecnico Scientifico, allineando la Chiesa alle disposizioni che via via vengono diramate. «Per il nostro bene».

La messa di Natale a san Pietro, per esempio, sarà con ogni probabilità (salvo cambiamenti dell'ultima ora) a porte chiuse, con un numero contingentato di fedeli.

Tutto verrà diffuso dai canali d'Oltretevere al resto del mondo. Un po' come la formula individuata per la messa che stamattina verrà celebrata a San Pietro per la Giornata Mondiale del povero. Assieme a Francesco in basilica, ci saranno al massimo cento persone in rappresentanza delle varie categorie impegnate ad alleviare le sofferenze degli ultimi. La stessa formula potrebbe essere riprodotta la sera della Vigilia, sempre che la situazione Covid in Italia non precipiti costringendo il governo a stringere ancora di più le maglie e approdare ad un secondo lockdown.

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Praticamente quello che era accaduto ad aprile quando, nelle chiese italiane, le celebrazioni della resurrezione si erano svolte senza persone ma trasmesse in streaming dalle televisioni e dai siti web. Alla Cei spiegano che in questo momento si naviga a vista, che non è stato previsto nessun piano B, che non compete alla Chiesa prendere decisioni che possano contrastare i piani nazionali per la sicurezza sanitaria. «Speriamo che non si riproponga uno scenario come quello che abbiamo vissuto sei mesi fa. Da parte nostra stiamo portando avanti una linea chiara, improntata alla massima collaborazione con il governo. Tuttavia è necessario fare notare che con tutti i controlli che vengono fatti nelle parrocchie, è più facile prendere il Covid al supermercato che non a messa dove si effettuano misurazioni meticolose e dove le persone sono responsabilizzate al massimo» spiegano i vertici dell'episcopato.


Sulla Circonvallazione Aurelia, dove ha sede la Cei, si sono registrati alcuni casi di positività. Le disposizioni per i funzionari che vi lavorano sono inflessibili: chi può continua a operare in smart working, le riunioni interne non possono avere una durata superiore alla mezz'ora e con la finestra aperta, inoltre vengono effettuati test periodici.

Nel frattempo ha fatto tirare un respiro di sollievo il miglioramento del cardinale Gualtiero Bassetti; dall'altro ieri ha lasciato il reparto di terapia intensiva all'ospedale di Perugia. Alla Cei nessuno vuole immaginare il peggio anche se ammettono: «Siamo pronti a tutto. Nel caso peggiore c'è sempre il network già sperimentato durante il primo lockdown. Una rete nazionale di piattaforme web, Youtube, siti, account social tale da raggiungere più persone possibili. Speriamo solo di non doverla recuperare».

Ultimo aggiornamento: 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA