Bergamo come Medjugorie, il Vaticano non crede all'apparizione della Madonna

Mercoledì 20 Febbraio 2019 di Franca Giansoldati
Bergamo come Medjugorie, il Vaticano non crede all'apparizione della Madonna
Città del Vaticano – La Madonna non è mai apparsa in un paesino in provincia di Bergamo anche se la Chiesa ne ha autorizzato ugualmente il culto popolare che dal 1944 – data delle presunte apparizioni in località Ghiaie di Bonate – si è sviluppato. Più o meno come è accaduto anche a Medjugorie. Il Vaticano non crede alla storia delle apparizioni ma di fronte al fenomeno devozionale che nel frattempo si è sviluppato ha concesso il via libera.

Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, alcuni giorni fa ha annunciato, a conclusione della procedura della Santa Sede e sulla base delle sue indicazioni, di autorizzare il culto a «Maria Regina della Famiglia» presso la cappella parrocchiale alle Ghiaie di Bonate. Resta escluso ogni riferimento a messaggi, apparizioni e altri fenomeni di presunta natura soprannaturale, ribadendo il “non constat» circa le apparizioni del 1944.

«Senza nulla togliere alla ricchezza di una profonda esperienza spirituale, oggi come allora, non vi sono elementi sufficienti che possano attestare il carattere soprannaturale delle presunte apparizioni. Scorrono gli anni, i decenni e anche se qualcuno ha tentato di strumentalizzare la devozione del popolo di Dio, la grande maggioranza dei fedeli, compresa la stessa Adelaide, si è sempre affidata con fiducia alla saggezza della Chiesa vivendo una vera e feconda devozione mariana» ha scritto il vescovo di Bergamo.

Ma cosa accadde davvero nel 1944 nella piccola località Ghiaie del paese di Bonate Sopra? Adelaide Roncalli, una bimba di sette anni, disse di avere più volte visto la Madonna. Il paesino venne sconvolto e da allora iniziarono novene, processioni, presunti miracoli che da allora hanno portato nel bergamasco una folla impressionante di persone.

Per la Chiesa non è facile autorizzare le apparizioni della Vergine. La prima notizia storicamente accertata di un’apparizione risale a Gregorio di Nissa (335 392), e riguarda la visione della Vergine avuta da un vescovo greco. L'abate René Laurentin, nel suo monumentale Dizionario delle apparizioni della Beata Vergine Maria, pubblicato in italiano nel 2010, ha raccolto oltre duemila interventi straordinari della Madonna dagli inizi del cristianesimo a oggi.

Una storia complessa nella quale spiccano le sole quindici apparizioni che hanno avuto un riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa. Laus (Francia) 1664-1718; Roma 1842, Alfonso Ratisbonne; La Salette (Francia) 1846, Massimino Giraud e Melania Calvat; Lourdes (Francia) 1858, Bernadette Soubirous; Champion (Usa) 1859, Adele Brise; Pontmain (Francia) 1871, Eugène e Joseph Barbedette, François Richer e Jeanne Lebossé; Gietrzwald (Polonia) 1877, Justine Szafrynska e Barbara Samulowska; Knock (Irlanda) 1879, Margaret Beirne e diverse persone; Fatima (Portogallo) 1917, Lucia Dos Santos, Francesco e Giacinta Marto; Beauraing (Belgio) 1932, Fernande, Gilberte e Albert Voisin, Andrée e Gilberte Degeimbre; Banneux (Belgio) 1933, Mariette Béco; Amsterdam (Olanda) 1945-1959, Ida Peerdemann; Akita (Giappone) 1973-1981, Agnes Sasagawa; Betania (Venezuela) 1976-1988, Maria Esperanza Medano; Kibeho (Ruanda) 1981-1986, Alphonsine Mumereke, Nathalie Ukamazimpaka e Marie-Claire Mukangango.

Ma cosa vuol dire riconoscimento ufficiale? Significa che la Chiesa si è espressa favorevolmente attraverso dei decreti. Secondo le norme emanate dalla Congregazione per la dottrina della fede nel 1978 la Chiesa affida al vescovo l’esame dei fatti, con un’analisi affidata a una commissione di esperti.

Tre sono i giudizi possibili: negativo (constat de non supernaturali-tate), attendista (non constat de supernaturalitate, sebbene questa formula non sia citata nella normativa del 1978), positivo (constat de supernaturalite).

 
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