Città del Vaticano - Per la Chiesa arrivare a circoscrivere (e dare una risposta definitiva) su cosa sta accadendo a Trevignano con quella Madonnina che ha lacrimato sangue e continua a diffondere a ore prestabilite i suoi messaggi dirottandoli su una signora convinta di essere depositaria di rivelazioni celesti, non sarà facile e necessita di tempi lunghi. «Si deve procede per gradi». Il vescovo Marco Salvi, responsabile del territorio diocesano in cui si è originato il fenomeno popolare, con folle di persone attratte dal gran clamore, spiega al Messaggero che l'iter avviato, d'accordo con il Vaticano, è molto complesso. «Non voglio entrare nei dettagli per non compromettere il lavoro della commissione istituita alcune settimane fa.
L'iter
Naturalmente l'iter avviato nella diocesi continuerà successivamente in Vaticano poichè dopo questo primo fondamentale passaggio, si va dritti al Dicastero della Fede dove la relazione verrà soppesata in base agli accertamenti fatti da un mariologo, uno psicologo, un teologo e un canonista i cui nomi non sono stati resi noti. «L'ho fatto per evitare che su di loro si possano concentrare troppo le pressioni mediatiche. In questi primi passaggi dell'indagine è bene che riescano a ultimare il loro delicato compito senza condizionamenti di sorta, proprio per dare una indicazione precisa sugli avvenimenti. So che sono a buon punto e si sono già fatti una idea». Quale? «Ci crede se le dico che nemmeno io ne sono a conoscenza, proprio per rispettare la totale autonomia di ogni membro della commissione di indagine». Si tratta di ascoltare ogni testimonianza utile, mettere assieme il materiale e incrociarlo con tutti i dati possibili, prima di redigere il rapporto finale.
Non è mai facile stabilire se si tratta o meno di un messaggio celeste oppure di una operazione farlocca. Tanto per fare un esempio, nel caso più emblematico - quello relativo alla Madonna di Medjugorie - la Chiesa è arrivata a concludere, dopo anni di lavoro top secret, che solo le prime sei apparizioni rientrano tra i fenomeni inspiegabili e celesti.
Ma quali sono i criteri utilizzati per smascherare le bufale e le truffe (che in questi campi sono sempre dietro l'angolo)? Il Vaticano ha stilato una specie di legge quadro per ispirare ogni indagine del genere. Innanzitutto si tratta di individuare se vi è certezza morale sulla cosiddetta “rivelazione privata” (ossia i messaggi della Madonna); poi occorre passare a setaccio la vita privata dei presunti veggenti, capire se sono squilibrati mentalmente, se conducono una vita proba, se sono persone di fede. A questo punto entra in campo il teologo per stabilire se i messaggi contengono elementi contraddittori con la fede e appurare l'assenza di errori teologici sulla natura divina dello Spirito Santo, della Madonna, di Cristo. Infine valutare se i messaggi mariani conducono a frutti spirituali nei fedeli, in parrocchia, nella comunità, nella diocesi. Come si misura tutto ciò? Attraverso le preghiere, le conversioni, le opere di carità. Per ultima cosa – ma sempre più importante – è fare emergere eventuali business o qualsiasi tentativo di guadagno finanziario in relazione al fenomeno studiato.
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C'è disorientamento nella sua diocesi dopo quello che è accaduto? «Guardi sono stato di recente nella parrocchia di Trevignano e io stesso mi sono reso conto che i fedeli che la frequentano sono tranquilli e sereni» risponde il vescovo. Insomma, tutti aspettano il risultato ma forse già sanno in cuor loro che qualcosa in fondo a Trevignano non funziona. Un po' come successe anche con la Madonna di Civitavecchia, solo che allora la Procura di Roma aprì una indagine per abuso della credulità popolare e stabilì che quella statuetta che piangeva sangue umano del gruppo AB era stata manomessa.
MADONNA
La prima notizia storicamente accertata di un’apparizione mariana risale a Gregorio di Nissa (335 392), che narra della visione della Vergine avuta da un altro vescovo greco, Gregorio Taumaturgo, nel 231. Uno dei più grandi esperti viventi, l’abbé René Laurentin, nel suo monumentale Dizionario delle apparizioni della Beata Vergine Maria, ha raccolto oltre duemila interventi straordinari della Madonna dagli inizi del cristianesimo a oggi.
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Ecco le più importanti: Laus (Francia) 1664-1718,e Benôite Rencurel era il veggante; Roma 1842, con Alfonso Ratisbonne; La Salette (Francia) 1846, Massimino Giraud e Melania Calvat; Lourdes (Francia) 1858, Bernadette Soubirous; Champion (Usa) 1859, Adele Brise; Pontmain (Francia) 1871, Eugène e Joseph Barbedette, François Richer e Jeanne Lebossé; Gietrzwald (Polonia) 1877, Justine Szafrynska e Barbara Samulowska; Knock (Irlanda) 1879, Margaret Beirne e diverse persone; Fatima (Portogallo) 1917, Lucia Dos Santos, Francesco e Giacinta Marto; Beauraing (Belgio) 1932, Fernande, Gilberte e Albert Voisin, Andrée e Gilberte Degeimbre; Banneux (Belgio) 1933, Mariette Béco; Amsterdam (Olanda) 1945-1959, Ida Peerdemann; Akita (Giappone) 1973-1981, Agnes Sasagawa; Betania (Venezuela) 1976-1988, Maria Esperanza Medano; Kibeho(Ruanda) 1981-1986, Alphonsine Mumereke, Nathalie Ukamazimpaka e Marie-Claire Mukangango.
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Perchè una apparizione sia riconosciuta ufficialmente la Chiesa si deve esprimere favorevolmente con un decreto. Tre sono i giudizi possibili: negativo (constat de non supernaturalitate), neutro (non constat de supernaturalitate), positivo (constat de supernaturalitate). Il giudizio neutro implica che un vescovo non si pronunci ufficialmente sulle apparizioni ma riconosca la “bontà” della devozione che esse suscitano e ne autrorizzi il culto.
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Per esempio a Belpasso, in provincia di Catania, la Vergine sarebbe apparsa dal 1981 al 1986 e nel 2000 l’arcivescovo decise di elevare il luogo a Santuario diocesano. Oppure a Guadalupe in Messico dove non vi fu un decreto ufficiale anche se il vescovo di allora fece costruire una cappella nel luogo richiesto dalla Vergine e il veggente Juan Diego venne canonizzato da Giovanni Paolo II. Oppure anche il caso di santa Caterina Labouré a Parigi: il vescovo autorizzò l’uso della medaglia miracolosa, ma non emanò mai un decreto.