Vaticano, Luca Casarini: «Non stupitevi se sto al Sinodo, Gesù cercava pubblicani e prostitute»

Mercoledì 11 Ottobre 2023 di Franca Giansoldati
Vaticano, Luca Casarini: «Non stupitevi se sto al Sinodo, Gesù cercava pubblicani e prostitute»

L'ex leader no-global Luca Casarini debutta nella sala stampa vaticana durante una pausa del Sinodo per raccontare la sua conversione: una scintilla in mare aperto trasformatasi in una preghiera, diversi anni fa, mentre la sua barca si trovava vicino a Malta ed era stata colta da una tempesta enorme. «Dio mio aiutami tu». Dio lo ha poi incontrato meglio salvando i migranti e facendoli sbarcare sulle coste italiane, spesso dopo settimane trascorse in mare. «Ho incontrato il Signore così». Racconta anche che il tempo dell'aggressività e della rabbia è ormai acqua passata e che nessuno, in fondo, si può stupire se si trova lì, invitato da Papa Francesco a sedere tra cardinali e vescovi per il super Sinodo.

Anche lui dovrà partecipare a riscrivere alcuni passaggi su temi controversi come l'amore tra i gay, la questione del gender, la partecipazione delle donne alla vita della Chiesa. 

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«Il Vangelo accoglie pubblicani e prostitute, Gesù va in cerca di loro e non di coloro che sono a posto. Rispetto alla mia passata partecipazione ai movimenti popolari, sui fatti di Genova sono stato asolto in tutti e tre i gradi di giudizio e per quanto riguarda il reato di favoreggiamento alla immigrazione clandestina, beh, vi confesso che non capivo bene l'accusa che mi veniva formulata perchè per me nessun essere umano è clandestino. Così ho capito che sono stato indagato perchè avevo soccorso 38 persone che da 38 giorni stavano in mare aperto. Tra di loro c'era una ragazza che era stata violentata da cinque guardie libiche e che per tutto quel tempo è rimasta senza un medico. Se in quelle circostanze ho fatto un reato, salvando queste persone, allora arrestatemi. Sono contento di avere fatto quello che ho fatto» ha continuato Casarini.

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L'intervento

Si presenta in sala stampa accanto al prefetto del dicastero della comunicazione, Paolo Ruffini e ad un cardinale canadese (Cyprien Lacroix). Il suo intervento è piuttosto semplice e viene formulato con un linguaggio molto diretto. Si definisce un capo missione di una nave di soccorso civile che opera nel Mediterraneo. Poi ricorda che ogni anno muoiono in mare centinaia e centinaia «di fratelli e di sorelle e questo è diventata una cosa normale. Io – ha aggiunto – mi sento privilegiato a soccorrere in mare in un mondo dove si fa a gara a chi uccide più gente. Per me soccorrere è stato un dono infinito che cambia la vita e ha cambiato la mia. Anche coloro che uccidono i povri dicono che li vogliono aiutare, ma noi in mezzo al mare, in quel punto preciso, incontriamo solo fratelli e sorelle. Si incontrano due povertà, perché noi siamo poveri di spirito e non siamo più nemmeno in grado di piangere quando un bambino muore». 

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L'esperienza del Sinodo, i momenti di silenzio, le paure per la preghiera, il linguaggio smorzato e l'atteggiamento comunitario vengono definiti da Luca Casarini elementi di ricchezza. «Sto imparando a trasformare rancore in sentimenti di pietà. Cerco di mettermi nei panni dell'altro». 

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