Dall'inizio dell'invasione russa, sono stati 13 milioni gli ucraini che hanno lasciato il proprio Paese devastato dalla guerra.
La Caritas internazionale ha assistito 5,3 milioni di persone, mentre quella italiana 6.000 attraverso il progetto «Apri (l'acronimo di Accogliere, Proteggere e Promuovere, Integrare) Ucraina». In totale sono stati investiti fondi pari a quasi 50 milioni di euro come sostegno alle Caritas locali e sono stati inviati beni di prima necessità pari a 322 mila euro. I dati sono stati presentati oggi in due conferenze stampa di Caritas Internationalis e Caritas italiana.
Nel primo anno di conflitto, le due Caritas locali hanno offerto assistenza umanitaria ad un totale di 3 milioni di persone. Sono stati forniti circa 3,7 milioni di generi alimentari e non alimentari; offerti 637.000 rifugi; forniti 192.000 servizi di assistenza sanitaria e psicosociale; garantiti 377.000 servizi di protezione; distribuiti oltre 1,5 milioni di articoli sanitari e igienici; e 107.600 hanno ricevuto assistenza in denaro. In Italia, invece, la Caritas ha sostenuto le attività diocesane di accoglienza, le iniziative di integrazione ed i percorsi di inclusione socio-economica degli ucraini accolti proprio attraverso il progetto «Apri agli Ucraini».
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