Via Crucis, gli ucraini chiedono di sostituire la donna russa con una polacca (ma il Papa tira dritto)

Giovedì 14 Aprile 2022 di Franca Giansoldati
Via Crucis, gli ucraini chiedono di sostituire la donna russa con una polacca (ma il Papa tira dritto)

Città del Vaticano – Una scelta «inopportuna», «offensiva», «sbalorditiva»: l'associazione cattolica Italo-Ucraina davanti alla scelta di Papa Francesco di far partecipare alla Via Crucis al Colosseo una donna russa accanto ad una ucraina ha chiesto al Vaticano di sostituire la donna russa a una polacca: «Se l'Ucraina dovesse veramente essere affiancata da qualcuno per portare insieme la Croce, potrebbe essere la Polonia, a rappresentare l'Europa, che ha accolto milioni dei profughi e dà esempio di carità e fraternità cristiana. Durante questa Quaresima il popolo ucraino sta subendo un genocidio da parte della Russia con tante sofferenze e croci. Santo Padre, ci ascolti e non ce ne aggiunga un'altra, quella dell'ingiustizia e dell'incomprensione». Il commento arriva dal presidente Oles Horodetskyy che ricorda come in questo momento storico, posizionare sullo stesso piano «la nazione aggredita e quella che commette l'aggressione mentre portano la Croce insieme, come se niente fosse, forse appare inopportuno. Nella visione collettiva ucraina questo fatto viene visto come se fossero messi assieme un militare tedesco ed un polacco di Auschwitz, un soldato Nkvd e un credente cattolico in un Gulag, oppure ancora, come se si mettesse insieme lo stesso Gesù e Ponzio Pilato che lo condanna a morte».

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Il Vaticano però, nonostante le richieste che gli sono giunte da più parti, compresa l'ultima della associazione Italia-Ucraina ha deciso di tirare dritto e fa filtrare che non modificherà di una virgola l'impostazione data alla Via Crucis.

Per l'Associazione Ucraina una via Crucis del genere può essere solo percepita come «offensiva verso il popolo che sta subendo la più terribile invasione straniera dai tempi della Seconda Guerra Mondiale».

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«Il Santo Padre per il nostro popolo è una grande autorità morale, mentre per 5 milioni di ucraini è anche il Pastore, Capo della Chiesa, e da lui ci aspettiamo le parole della fede, verità, speranza e Giustizia. Gli occhi di tutto il mondo guarderanno Roma ed è molto importante che il messaggio di Pace che si vuole lanciare sia autentico e non strumentalizzabile». 

Ultimo aggiornamento: 12:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA