«Uccise a sangue freddo le due donne in parrocchia» due cardinali tuonano contro Israele

Martedì 19 Dicembre 2023 di Franca GIansoldati
«Uccise a sangue freddo le due donne in parrocchia» due cardinali tuonano contro Israele

«E' stato un omicidio a sangue freddo».

L'uccisione di due donne, madre e figlia, avvenuta sabato scorso nella parrocchia cattolica di Gaza da parte di un cecchino dell'esercito israeliano viene commentata con senza peli sulla lingua dal cardinale di Westminster, Vincent Nichols. Informazioni alla mano, Nichols ricostruisce la vicenda spiegando che le vittime sono state freddate all'interno della parrocchia dove si erano rifugiate dall'inizio della guerra. Nahida Khalil Anton camminavano verso il convento delle suore ed è la prima ad essere stata colpita, la figlia ha cercato di soccorrerla e a sua volta è stata uccisa. «Altre sette persone sono state colpite mentre cercavano di proteggere gli altri all'intenro del complesso. Non è stato dato nessun avviso, nessuna notifica, in un'area dove si sa che non ci sono belligeranti» ha spiegato il cardinale inglese in una intervista a Sky News, aggiungendo che in chiesa non ci sono armi, né lanciarazzi come ha sostenuto in un primo tempo l'esercito israeliano. «Questo non ha nulla a che vedere con la lotta contro Hamas perchè i terroristi non si nascondono certamente nelle chiese cristiane». 

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CECCHINI

La posizione di Nichols riflette quella di un altro cardinale, Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Terra Santa il quale a sua volta informa che l'esercito israeliano «ha ammesso le sue responsabilità. C'è stato un loro primo comunicato che sembrava negare tutto, poi c'è stata una correzione dove si ammettono i fatti che sono evidenti. Queste due persone sono morte e un tank ha sparato, questi sono fatti incontrovertibili».

Nella zona «c'erano cecchini di Hamas, non so se ci sono ancora, perché l'Idf cerca di di snidarli e, diciamo così, per usare il loro linguaggio, ripulire la zona che comunque è quasi completamente distrutta attorno a noi. Stiamo cercando adesso - ha detto ancora Pizzaballa -, anche con i leader locali, di calmare la situazione e di rafforzare il nostro coordinamento con le forze armate, che in questo momento però mi pare abbiano ormai capito con chiarezza che cosa c'è lì», dentro la parrocchia.

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Fuori dal complesso della chiesa i combattimenti sono ovunque “e dentro la situazione è di estrema precarietà. Soprattutto adesso, con questa cinquantina di disabili che hanno dovuto spostarsi dalla casa dov'erano perché è stata parzialmente distrutta e che sono quelli in condizioni ancora più disagiate» ha riferito il Patriarca parlando a Tv2000. I disabili erano accolti nella casa delle suore di Madre Teresa, la prima ad essere stata attaccata. «La zona attorno a noi è quasi completamente distrutta».

Papa Francesco domenica all'Angelus aveva ricordato le vittime e tuonato contro l'esercito israeliano affermando che si tratta «di terrorismo, di guerra».

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