Città del Vaticano - I vescovi incassano il pronunciamento della Consulta come una sonora sconfitta. «Non comprendo come si possa parlare di liberta', qui si creano i presupposti per una cultura della morte in cui la societa' perde il lume della ragione» ha detto il segretario generale, monsignor Stefano Russo, commentando la decisione sul suicidio assistito.
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«Il medico esiste per curare le vite, non per interromperle» ha aggiunto ricordando che esiste l'obiezione di coscienza per i medici. «E' chiaro che chiediamo per i medici l'obiezione di coscienza».
Monsignor Russo non fa però menzione al fatto che fino a qualche mese fa la Cei ha evitato di prendere posizione e sollecitare una legge, sostenendo così la battaglia politica di quei parlamentari cattolici che nel frattempo cercavano sponde in parlamento.