Città del Vaticano – Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina sono arrivate in Vaticano diverse richieste al Papa perché consacri la Russia e l'Ucraina al Sacro Cuore Immacolato di Maria, secondo le richieste della Madonna di Fatima.
«In linea generale – spiega lo storico - la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, legata alla mariofania di Fatima, ha assunto nel corso del tempo connotazioni politiche diverse. All'inizio è riconducibile alla fine pacifica della Grande Guerra. Poi l'episcopato portoghese la connette alla costruzione della dittatura nazional-cattolica di Salazar in chiave anticomunista. E nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, Pio XII procede alla consacrazione del mondo, legando la devozione al ritorno della pace (che passa per la sconfitta di nazismo e comunismo). Da qui si arriva al 1952, in piena guerra fredda, dove si procede alla consacrazione della Russia, attribuendo alla devozione un valore anticomunista».
Non è tutto. Dopo la fine del Vaticano II questo atto devozionale, diventa persino bandiera degli ambienti anticonciliari. «Il discorso è più complesso, ma al di sotto della consacrazione, c'è una persistente visione religiosa che la vede come rimedio alla punizione inviata da Dio agli uomini per il loro allontanamento dalla Chiesa: è il peccato della modernità che questo tipo di pietà è chiamato riscattare. Per gli attuali fautori del culto - in genere gli ambienti tradizionalisti, al netto delle capriole interpretative che hanno compiuto nel corso degli ultimi decenni - la Russia, anche se non è più sovietica, è di nuovo il motore di quella punizione che la Provvidenza scatena per indicare che l'alternativa è: apocalisse o ritorno ad un' ortodossia cattolica antimoderna».
Nel libro lo storico Menozzi approfondisce questa particolare declinazione della pietà mariana, collegata alla speciale bontà della Vergine – di cui il cuore è simbolo per eccellenza – con il singolare privilegio che la contraddistingue da ogni creatura, cioè il concepimento senza peccato originale. «Manifesta dunque una pressante richiesta alla Madonna perché interceda a favore degli uomini in circostanze di drammatica gravità».
Anche oggi ci sono politici che ricorrono all’uso politico dei culti. In Italia il fenomeno è apparso evidente nel discorso pubblico tenuto in diverse circostanze dal segretario della Lega, Matteo Salvini. Tuttavia la questione ha un’estensione generale. Interessa sia paesi europei – dalla Francia alla Polonia, dall’Austria all’Ungheria – sia paesi extra-europei (il caso del presidente Bolsonaro in Brasile).