Città del Vaticano – Grecia e Cipro sono le mete del prossimo viaggio del Papa. «Venire a Cipro e' ribadire l'attenzione al Mediterraneo.
Papa Francesco a dicembre a Lesbo e Cipro
Storicamente Cipro fa parte della diocesi del Patriarcato latino di Gerusalemme. Politicamente l'isola e' divisa in due dopo l'occupazione turca del 1974. A separare la parte greca e quella turca e' l'ultimo muro d'Europa. Il destino dell'Occidente passa anche per l'Oriente, è la opinione di Pizzaballa. «Cipro detiene in se tutte le questioni mediorientali, le divisioni, il settarismo religioso, le migrazioni, i rapporti con la sponda nord del Mediterraneo. Sono temi che, per quanto si voglia chiudere gli occhi, hanno influenza anche sull'Occidente».
La visita di Papa Francesco sara' per tutti «un incoraggiamento a prendere coscienza della nostra realta' di Chiesa complessa e molto variegata». La visita è attesa non solo dai cattolici ma da tutti i greci dice il presidente dei vescovi cattolici greci, monsignor Sevastianos Rossolatos. Il viaggio arriva «in occasione dei duecento anni della guerra d'indipendenza dall'Impero ottomano, (25 marzo 1821). Il Papa verra' per darci sostegno e incoraggiamento»
Una delle mete più simboliche è l'isola di Lesbo, il lager d'Europa. «Siamo felici dell'arrivo del Pontefice, per noi e' un momento storico. Lesbo e' un luogo che sta molto a cuore a Papa Francesco perche' punto di raccolta di migranti in transito verso l'Europa, in cerca di futuro e di pace» aggiunge monsignor Joseph Printezis, vescovo di Naxos-Tinos. L'isola è già stata visitata da Papa Francesco cinque anni fa e aveva potuto toccare con mano la condizione indescrivibile in cui sono costretti a vivere migliaia di persone, tra cui bambini che, a causa della prigionia, spesso cadono in depressione fino a tentare atti di autolesionismo.
Sui migranti e il ruolo dell'Europa è intervenuto anche il vescovo Erio Castellucci ricordando che quella del Papa è una delle poche voci che denuncia le alleanze con la cosiddetta guardia costiera libica.