Cardinale Ouellet punta a far entrare le donne nei seminari come insegnanti, aiuterebbero tanto

Venerdì 24 Aprile 2020
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Città del Vaticano - Non ci saranno di sicuro donne sacerdote e forse nemmeno diaconesse, anche se si riaprirà il dibatitto grazie ad una nuova commissione. Di sicuro la figura della donna nella Chiesa deve essere meno associata ad una deriva peccaminosa, frutto di un retaggio culturale del passato. A parlarne è il Prefetto della Congregazione Vescovi, il canadese Marc Ouellet che spezza una lancia per assegnare più spazio a donne nella formazione dei futuri preti, in seminari. Una battaglia che è stata portata avanti da anni dall'Usmi.

 «Per un prete, per un seminarista, la donna rappresenta il pericolo! Mentre, in realtà, il vero pericolo sono gli uomini che non hanno un rapporto equilibrato con le donne. E questo il pericolo nel sacerdozio, è questo che dobbiamo cambiare radicalmente. Per questo durante la formazione è importante che ci siano contatto, confronto, scambi» ha affermato il prefetto della Congregazione dei Vescovi in una intervista sul numero di maggio di 'Donne Chiesa Mondò, mensile dell'Osservatore Romano.

Il contributo delle donne nella formazione di un sacerdote, aggiunge il porporato, aiuterebbe il candidato a interagire con le donne, in modo naturale, «e anche a far fronte alla sfida che rappresenta la presenza della donna, l'attrazione verso la donna.

Questo si deve insegnare e imparare sin dall'inizio, non isolare i futuri preti che poi si ritrovano brutalmente nella realtà; e allora possono perdere il controllo».  

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