La prima pastora della Terra Santa: si chiama Sally, è palestinese e appartiene alla Chiesa luterana

Lunedì 23 Gennaio 2023 di Franca Giansoldati
La prima pastora della Terra Santa: si chiama Sally, è palestinese e appartiene alla Chiesa luterana

Colta, simpatica, bella e in gamba: si chiama Sally Azar ed è la prima donna pastore in Terra Santa, un passaggio non da poco che sbriciola muri di pregiudizi e diffidenze culturali che si trascinano da sempre.

Finora nei luoghi in cui nacque e predicò Gesù Cristo non vi erano mai state ordinazioni femminili. Ma domenica, una palestinese di Gerusalemme, Sally Azar, è diventata la prima donna pastore della Chiesa luterana. Una cerimonia fatta nel cuore della Città Vecchia, alla presenza di centinaia di autorevoli presenze del mondo luterano. «Mi sono emozionata di più vedendo l'emozione delle altre persone» ha detto la neo pastora. «È una sensazione indescrivibile fare questo passo. Spero che molte ragazze e donne sappiano che questo orizzonte è possibile e spero che altre donne in altre Chiese si uniscano a noi. So che ci vorrà molto tempo, ma penso che potrebbe essere emozionante un cambiamento del genere in Palestina».

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Sally Azar è consapevole che i cristiani in Palestina, Israele e Giordania ormai sono una risicata minoranza e che l'ordinazione delle donne al momento è possibile solo nelle comunità protestanti ma non in quelle armene, greco-ortodossa e cattolica sulla quale pesano macigni teologici e divieti secolari.

L'ex arcivescovo della Chiesa di Svezia, Antje Jackelen, commentando l'ordinazione del pastore Azar, ha raccontato alla Bbc che quando lei è stata ordinata 40 anni fa la maggior parte delle persone riteneva che non fosse una cosa possibile. Poi piano piano la visione è mutata. «Ma ora che hanno visto le donne servire effettivamente come pastori, vescovi e arcivescovi, sappiamo che funziona e che è effettivamente in linea con quanto afferma la Bibbia».

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Azar, per certi versi è figlia d'arte, nel senso che è stata ordinata dal padre, il vescovo Sani Azar. Un uomo dal quale si è ispirata per studiare teologia. «È quello che volevo, quello che ero chiamata a fare» ha spiegato. In qualità di pastora assumerà diversi incarichi, tra cui la guida di servizi e studi biblici a Gerusalemme e a Beit Sahour, nella Cisgiordania occupata, per le congregazioni di lingua inglese.

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