Donne prete e questione LGBTQ irrompono in Vaticano, pronta la road map del prossimo Sinodo in Vaticano

Giovedì 27 Ottobre 2022 di Franca Giansoldati
Donne prete e questione LGBTQ irrompono in Vaticano, pronta la road map del prossimo Sinodo in Vaticano

Città del Vaticano – Quando si dice che i nodi vengono sempre al pettine. L'irrisolta questione femminile nella Chiesa legata alle richieste crescenti che ormai arrivano da diverse parti del mondo per ottenere il via libera al sacerdozio femminile o al diaconato, è formalmente stata inserita in un documento Vaticano. La road map che farà da base alle discussioni sul prossimo Sinodo sulla sinodalità, convocato da Papa Francesco per il prossimo autunno, contiene una serie di temi tabù, a cominciare dalle donne prete, seguito dalle benedizioni delle coppie omosessuali, ad una maggiore attenzione e inclusività per il mondo LGBTQ+.

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Nelle settimane precedenti è stata fatta una sintesi delle relazioni arrivate da tutte le conferenze del mondo.

Il testo finale elaborato servirà a vescovi, cardinali e delegati delle conferenze episcopali nazionali l'anno prossimo per un primo dibattito, ed è stato diffuso stamattina con embargo. Al termine del Sinodo sulla sinodalità (che ha valore consultivo ma non deliberativo) verrà redatta dal Papa una esortazione post-sinodale da diffondere alla Chiesa.  

«Nei processi decisionali e nel linguaggio della Chiesa il sessismo è molto diffuso [...]. Di conseguenza, alle donne sono preclusi ruoli significativi nella vita della Chiesa, e subiscono discriminazioni in quanto non ricevono un salario equo per i compiti e i servizi che svolgono. Le religiose sono spesso considerate come manodopera a basso costo. In alcune Chiese c’è la tendenza a escludere le donne e ad affidare compiti ecclesiali ai diaconi permanenti; e anche a sottovalutare la vita consacrata senza abito, senza tener conto della fondamentale uguaglianza e dignità di tutti i fedeli cristiani battezzati, donne e uomini» si legge in un passaggio.

Si parla di disuguaglianza per le donne, un ostacolo per la Chiesa nel mondo moderno, di mancata partecipazione, di ingiustizia. Si chiede di approfondire come le donne potrebbero avere un ruolo attivo «nelle strutture di governo degli organismi ecclesiali, con la possibilità di predicare in ambito parrocchiale, fino al diaconato femminile. Posizioni assai più diversificate  - si legge - vengono espresse a proposito dell’ordinazione presbiterale per le donne, che alcune sintesi auspicano, mentre altre la considerano una questione chiusa». 

La Chiesa coreana lamenta che le donne pur essendo la maggioranza di coloro che frequentano la liturgia e partecipano alle attività, sono sempre marginali nei ruoli «decisionali e di governo che restano ricoperti da uomini. È chiaro che la Chiesa deve trovare il modo di attirare gli uomini a un’appartenenza più attiva alla Chiesa e di permettere alle donne di partecipare più pienamente a tutti i livelli della vita della Chiesa». 

L’Africa, invece, è spaccata sulla questione così come sul mondo LGBTQIA+ ma in generale, in altri continenti, «la gente chiede che la Chiesa sia un rifugio per chi è ferito e piegato, non un’istituzione per i perfetti. Vuole che la Chiesa incontri le persone ovunque si trovano, cammini con loro anziché giudicarle, e costruisca relazioni reali attraverso la cura e l’autenticità, non il senso di superiorità»

Ultimo aggiornamento: 15:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA