Becciu rompe il silenzio: «Con Cecilia Marongia solo rapporti istituzionali»

Giovedì 8 Ottobre 2020 di Franca Giansoldati
Becciu rompe il silenzio: «Con Cecilia Marongia solo rapporti istituzionali»

Città del Vaticano – Il Vaticano alle prese con il terzo Vatileaks fa i conti con la giustizia interna aspettando l'esito delle indagini partite l'anno scorso dal palazzo londinese e deflagrate in una crisi istituzionale mai vista, con sospetti di corruzione ad ogni livello e mala gestio sui fondi riservati del Papa destinati ai poveri.

Dai 'leaks' dei documenti interni, certamente frutto dalla collaborazione di monsignor Alberto Perlasca con i magistrati, emerge uno scenario inquietante popolato da faccendieri, finanzieri d'assalto e persino misteriose donne che millantano l'appartenenza ai servizi segreti.

 

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Il cardinale Angelo Becciu, ex Sostituto alla segreteria di Stato fino al 2018 e finito in disgrazia, torna a farsi sentire e difendersi dalle accuse che gli sono piovute addosso.

«Sono estraneo a qualunque fatto illecito e ogni accertamento confermerà la mia fedeltà al Papa. Sono sereno» fa sapere attraverso il suo legale, Fabio Viglione. 

«Sua Eminenza il Cardinale Becciu ribadisce - scrive il legale - la assoluta falsità degli addebiti sul proprio conto veicolati attraverso la stampa, confermando l’estraneità da qualunque fatto illecito. Attende con serenità gli esiti di ogni accertamento, in qualsiasi sede, che potranno finalmente confermare la propria fedeltà al Santo Padre e alla Chiesa». 

 

«Il Cardinale confida nel doveroso equilibrio fra libertà di stampa e diritto ad una corretta informazione nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti, riservando il ricorso alle competenti Autorità giudiziarie a tutela dell’onore e della reputazione proprie e dei familiari in ogni caso verrà ritenuto necessario», conclude.

La difesa del cardinale ruota attorno a cinque punti. Che né il Cardinale, né i propri fratelli «possiedono azioni o obbligazioni, né tantomeno partecipano a fondi d’investimento o posseggono conti esteri». Che «mai vi è stato trasferimento di fondi di provenienza della Segreteria di Stato nella disponibilità privata e personale dei propri familiari e mai sono stati disposti investimenti della Santa Sede nelle attività della società Angel’s, legate alla produzione della birra o alla sua commercializzazione».

E ancora. «Mai il Cardinale ha effettuato investimenti nell’interesse della Santa Sede in attività economiche di Antonio Mosquito». Infine un passaggio sulla Mata Hari, la donna misteriosa alla quale il cardinale diede totale fiducia e denaro per non ben precisate operazioni di intelligence. «I contatti con Cecilia Marogna attengono esclusivamente questioni istituzionali». Infine, mai vi è stata alcuna interferenza da parte del Cardinale nel processo nei confronti del Cardinale Pell.


Nel frattempo l'ufficio del cardinale australiano George Pell - condannato per abusi di pedofilia, detenuto per oltre un anno e infine scagionato dall'Alta Corte d'Australia - ha negato che egli abbia ricevuto denaro dal Vaticano per finanziare la parcella legale di milioni di dollari per la sua difesa attraverso quattro gradi di giudizio.

Rispondendo a notizie di stampa su misteriosi trasferimenti di fondi per 700 milioni di euro della Chiesa all'ambasciata della Santa Sede a Canberra un portavoce di Pell, citato dal quotidiano The Australian, ha negato con enfasi che il Vaticano, o qualsiasi altra parte della Chiesa in Australia o altrove, abbia finanziato i suoi costi legali. Il portavoce ha detto che i fondi sono stati invece donati da sostenitori del cardinale. 

«Si è trattato di un appello per le donazioni, indipendente dalla Chiesa, organizzato e ampiamente pubblicizzato in pubblicazioni cattoliche».

Nell'indagine in corso in Vaticano, si ipotizzano versamenti dalla Segreteria di Stato, quando il cardinale Becciu era Sostituto, sul conto di presunte vittime di pedofilia. L'avvocato dell'ex chierichetto che aveva accusato Pell di abusi di pedofilia, da parte sua ha escluso categoricamente che il suo cliente abbia ricevuto denaro dal Vaticano, come ipotizzato da giornali italiani. La legale del sopravvissuto dei due accusatori di Pell, Viv Valler, ha dichiarato che questi «non ha idea di cio' che viene asserito e nega di aver ricevuto alcun pagamento». 

Ultimo aggiornamento: 17:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA