Città del Vaticano – Una tonnellata di giocattoli dai Cavalieri di Malta Italiani per far ritrovare il sorriso ai bambini ucraini.
I volontari che sono in prima linea raccontano di bambini ammutoliti, che hanno perso il sorriso, incapaci di reazioni emotive oppure, al contrario che sono diventati ipercinetici. Martin Kovalko, volontario, da Leopoli, in Ucraina, testimonia la repentina trasformazione traumatica dei bambini che arrivano alla frontiera dopo anche 30 ore di viaggio in treno o in auto, con il rischio di venire colpiti da un proiettile. «Hanno bisogno di tutto. Cibo, vestiti, un letto, giocattoli. Mi chiedo quanto inciderà su di loro questo trauma. Vivere in mezzo ai missili, vedere le case distrutte, i genitori disperati, a volte hanno visto gente morire, le sirene ululare, la paura trasformata in una velenosa compagna di viaggio, un'ombra quasi fedele. Come reagiranno i bambini?»
Ai bambini ha riservato una preghiera e un pensiero anche Papa Francesco stamattina, durante l'udienza del mercoledì, evidenziando l'immensità della tragedia europea più grave dalla seconda guerra mondiale, con oltre 2,5 milioni di profughi. Ma sono soprattutto gli occhi tristi dei bambini a non lasciare indifferenti. A raccogliere questa riflessione e rendere immediatamente concreto l'appello papale, pensando soprattutto ai bambini ucraini, sono stati i cavalieri di Malta italiani che hanno fatto appena partire dal Piemonte e dal Veneto un primo tir di aiuti raccolti seguendo le indicazioni arrivate alle autorità locali in Ucraina, Polonia, Slovacchia, Romania. Tra queste merci -medicinali e cibo – c'è anche una intera tonnellata di giocattoli. Pupazzi, matite, acquerelli, macchinine, libri animati, bambole.