Papa Francesco, le scuse per gli abusi nelle scuole canadesi non bastano a Trudeau (e ai sopravvissuti)

Il governo canadese afferma che le scuse alle popolazioni indigene per decenni di abusi subiti nelle scuole cattoliche non sono sufficienti

Giovedì 28 Luglio 2022 di Franca Giansoldati
Papa Francesco, le scuse per gli abusi nelle scuole canadesi non bastano a Trudeau (e ai sopravvissuti)

Quebec (Canada) – «Fallimento». Papa Francesco ripete più volte questa parola nel santuario di Sant'Anna, il più antico luogo di pellegrinaggio del Nord America dove ogni anno arrivano un milione di fedeli per pregare davanti alla santa patrona della provincia canadese e dove avvengono – così si dice – guarigioni miracolose a partire da quella più celebre, protagonista il primo malato di una grave scoliosi che alla fine del 1600 riuscì a camminare senza le stampelle. Il fallimento a cui fa riferimento è quello consumato all'interno di una Chiesa che per quasi un secolo ha tradito i suoi ideali evangelici non proteggendo i più deboli, in questo caso i bambini dei nativi, strappati alle loro famiglie per essere cresciuti con metodi coercitivi all'interno di un sistema scolastico governativo pensato per sradicare in loro la cultura autoctona. Tanti di questi bambini sono stati violentati sessualmente, maltrattati, spesso non curati da malattie gravi mentre erano nelle scuole residenziali gestite dai religiosi cattolici.

Bagno di folla per Papa Francesco a Ville de Québec

 

La giornata a Quebec City

Francesco nella omelia pronunciata nella cattedrale evita ancora una volta di parlare apertamente di “genocidio culturale” così come di abusi sessuali, facendo leva invece - nei discorsi finora pronunciati - sulla generica categoria del 'male', il misterium iniquitatis. 

Anche questa seconda giornata a Quebec City è segnata dalle scuse papali e dalla presenza del premier Justin Trudeau che ha fortemente insistito con Francesco per segnare una svolta al percorso di pacificazione nazionale. Il suo governo ha affermato che le scuse alle popolazioni indigene per decenni di abusi subiti nelle scuole cattoliche non sono sufficienti. Lo ha fatto il ministro Marc Miller («un atto che non è sufficiente») in base alle critiche che sono arrivate in questi giorni da alcuni sopravvissuti (si sono lamentati del fatto che non ha mai parlato esplicitamente degli abusi sessuali subiti dai bambini).

Papa Francesco: anche oggi c'è colonizzazione, ma dissimulata

Pur scusandosi per la "malvagità" del sistema educativo promosso dalle autorità governative dell'epoca, parte di una politica di assimilazione, il Papa ha indirettamente tirato in ballo i governi canadesi del passato, compreso quello guidato dal padre dell'attuale premier, Justin Trudeau, primo ministro quando ancora erano in funzione le ultime scuole residenziali. Finora il Canada ha pagato risarcimenti miliardari alle comunità indigene e ha stanziato ulteriori sostegni. 

Papa Francesco è arrivato al santuario a bordo della papamobile e si è concesso un lungo giro tra la folla plaudente. «Questa Chiesa pellegrina in Canada sta facendo risuonare nel suo cuore in un faticoso cammino di guarigione e di riconciliazione. Anche noi, dinanzi allo scandalo del male e al Corpo di Cristo ferito nella carne dei nostri fratelli indigeni, siamo piombati nell’amarezza e avvertiamo il peso del fallimento» ha detto Francesco. 

Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 00:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA